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Nino Barillà ha parlato con il cuore al termine della sfida contro la Sancataldese, ultima di campionato. Il sogno della promozione diretta svanisce, ma il capitano guarda avanti: «Martedì ci sediamo, ci parliamo e ripartiamo. Questo gruppo ha dimostrato carattere. E lo farà ancora».
A San Cataldo finisce l’amaro in bocca per la Reggina. La promozione diretta in Serie C sfuma sul filo di lana, ma non lo spirito battagliero degli uomini di Trocini. In conferenza stampa, Nino Barillà si presenta con il volto tirato, ma con le parole di chi non ha intenzione di mollare.
«Le mie condizioni fisiche oggi passavano in secondo piano. L’unica cosa che contava era vincere. Purtroppo, anche sugli altri campi, il risultato non è stato quello sperato. Faccio i complimenti al Siracusa, ha tenuto testa fino alla fine. Ma faccio anche i complimenti ai miei compagni, al mister, alla società. Dopo Siracusa non era facile ripartire: noi l’abbiamo fatto e non ci siamo mai arresi.»
Poi uno sguardo al rapporto con il pubblico, con quella Curva Sud che anche oggi ha sostenuto fino all’ultimo secondo i propri beniamini: «Con la curva si è creato un legame profondo, costruito giorno dopo giorno. Loro si sono riconosciuti in noi e noi in loro. È stato un patto non scritto. E oggi, con quello striscione, ci hanno fatto capire quanto abbiamo dato e ricevuto. Un’emozione fortissima.»
Impossibile non tornare sulla partita di Siracusa, spartiacque del campionato amaranto: «La mia assenza in quella gara? I ragazzi hanno fatto un primo tempo perfetto. Poi, contro certe squadre, capita che ci sia un tempo a testa. Purtroppo loro hanno segnato due volte e l’hanno portata a casa. Ma non ho rimpianti. Questa squadra ha sempre dato tutto.»
Infine, lo sguardo al futuro, ai playoff che inizieranno tra pochi giorni: «Noi da Siracusa in poi abbiamo preso la nostra strada. Non ci sono alternative: entrare in campo, giocare come sappiamo, dimostrare chi siamo. Martedì ci ritroveremo, ci parleremo da uomini. E ripartiremo, più forti di prima. Abbiamo due partite davanti a noi. E ora si preparano da sole.»
Con l’esperienza di chi ha vissuto mille battaglie, Nino Barillà indica la via: rimanere uniti, ripartire con convinzione. La promozione diretta è svanita, ma l’obiettivo resta lì, a due passi. La Reggina è ferita, ma viva. E pronta a combattere ancora.

