Ora non perdiamo la testa. Anche se una vittoria così netta e una conduzione della partita così tranquilla non la vedevamo da tempo. Prendiamoci il risultato e teniamoci in frigo il ricordo di questa fruttuosa scampagnata infrasettimanale ad Enna e spingiamo a tavoletta, che lì davanti la classifica continua ad accorciarsi. Bene i tre gol dagli attaccanti, e rassicurante il ritorno di Ciccio Salandria a centrocampo. A me è piaciuta anche la prestazione di Nino Ragusa, che il gol non l’ha trovato per una folata di vento.
Non facciamoci prendere dall’entusiasmo.

L’Enna è una squadra imbottita da tanti ragazzini che sotto di due gol hanno perso la testa. Non sarà sempre così. Già domenica arriva un avversario più complicato con 12 punti in classifica, bissare la vittoria di oggi sarebbe salutare e certamente metterebbe un po’ di ansia a quelli che ci precedono che i soliti uccelli del malaugurio già davano in serie C, ma che sono tutt’altro che invincibili.
Il campionato per ora dice che tutti possono perdere con tutti: la Reggina ha certamente in mano le carte per determinare autonomamente il suo destino e sembra avere archiviato i passi falsi con le prime due della classe. La cosa che mi ha sorpreso positivamente di questo mercoledì siciliano è la naturalezza con cui la squadra ha reagito all’ennesima rivoluzione dettata da Pergolizzi nell’undici iniziale. Ma anche la testata di Curiale non era male per niente.

Capitolo Ciccio Cozza. Il Capitano ha pestato una cacca, inutile girarci attorno. Forse un po’ di paraculaggine di fronte alla tv di Siracusa, forse un po’ di rancore per il mancato riconoscimento quando sedeva sulla panchina della Gioiese, ma certamente ha pestato una grossa cacca. Non è la prima volta che succede. Tanti in città l’hanno presa male, tanti si sono sentiti traditi per il mezzo endorsment di Ciccio verso gli aretusei e per il successivo post social di parziale marcia indietro, che nella sostanza, quella grossa cacca, ha finito per spalmarla su tutto il pavimento del salone. Ora non resta che aspettare che il buon Ciccio, passata la bufera, ci dia una mano a pulire. Che in genere in famiglia è così che succede. (Barney p)