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La Reggina ha perso tre elementi importanti sulle corsie laterali e resta da chiarire in via definitiva anche la posizione di Francesco De Felice, il cui contratto è anch’esso scaduto. La sensazione, ad oggi, è che anche lui sia destinato a salutare. Di conseguenza, il club si ritrova costretto a ricostruire quasi da zero sia la linea difensiva che le rotazioni offensive. Grillo e Ragusa rappresentano due certezze, ma non bastano. Di Grazia potrebbe diventare l’uomo copertina del nuovo corso, ma attorno a lui vanno ricostruite intere catene di fascia. La sfida tecnica e strategica dell’estate parte da qui.
È proprio dai lati del campo che la Reggina dovrà ripartire. E non si tratta soltanto di una scelta tattica, ma della necessità di ridefinire un’identità di squadra. Con le partenze già formalizzate di Renelus, Cham e Ndoye, e quella sempre più probabile di De Felice, il perimetro amaranto appare oggi come un cantiere aperto, dove le certezze si contano sulle dita di una mano e i punti interrogativi aumentano.
Grillo e Ragusa, nel reparto offensivo esterno, hanno dimostrato di poter reggere il peso della maglia con prestazioni solide e continuità. Sono due garanzie, ma da soli non bastano. Non esistono alternative all’altezza, né veri ricambi. Per questo motivo la società non dovrà solo integrare, ma raddoppiare: occorrono elementi di pari valore, capaci di sostenere una stagione lunga, complessa e imprevedibile.
In questo contesto, il nome di Di Grazia assume una rilevanza particolare. È il giocatore che può alzare il livello tecnico della squadra, accendere l’entusiasmo e portare un’identità offensiva definita. Se dovesse arrivare, diventerebbe il fulcro creativo del progetto. Ma intorno a lui dovrà esserci una struttura solida, capace di correre, aprire spazi e interpretare il gioco in verticale. Servono esterni veri, capaci di parlare lo stesso linguaggio calcistico.
Sulle corsie basse si apre il nodo più delicato. Gli esterni difensivi sono da rifondare. Le uscite di Cham e Ndoye hanno lasciato un vuoto: mancano gamba, solidità, spinta. Giuliodori, non essendo più under, andrà probabilmente riadattato in mezzo al campo. E qui arriva il passaggio chiave: per regolamento, serviranno, come lo scorso anno,tre under: un 2005, un 2006 e un 2007. La scelta sui terzini sarà, come ormai accade di consueto (e come fatto anche dalla Reggina nella passata stagione), quella di coprire entrambe le corsie con profili giovani. Una doppia casella da riempire con elementi pronti e funzionali al sistema di Trocini. Non sarà semplice trovarli, ma sarà questo il primo vero banco di prova per il mercato amaranto. Chi sbaglia sulle fasce, sbaglia la stagione.

