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di Lorenzo Vazzana – Ci sono luoghi che sembrano scolpiti nel tempo, capaci di raccontare storie senza bisogno di parole. Scilla è uno di questi. Qui, tra il respiro del mare e le pietre che custodiscono secoli di leggende, l’amore autentico trova la sua massima espressione. Un amore che non ha fretta, che si siede su una panchina a osservare l’orizzonte, mentre il cielo si tinge dei riflessi di un tramonto ancora giovane.
San Valentino a Scilla non ha bisogno di artifici. Non servono cene sontuose o parole eccessive: basta la presenza, quella silenziosa e costante, di chi condivide un momento, un respiro, un pensiero. È una promessa mantenuta, uno sguardo che non ha bisogno di conferme, un rifugio che resta anche quando tutto il resto sfuma.
Il mare davanti sembra infinito, e in quel moto incessante c’è qualcosa di familiare: l’amore, quello vero, è fatto proprio così. È costanza, è ritorno, è presenza anche quando sembra lontano. Le onde accarezzano la riva senza mai stancarsi, proprio come certi sentimenti che resistono al tempo. L’amore vero, quello che ti chiede solo di sederti accanto a chi conta davvero, senza dire nulla, senza dover dimostrare nulla, lasciando che sia il mare a parlare per noi.