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di Tonino Quattrone – Le cosiddette truffe romantiche online – note anche come “romance scam” – rappresentano uno degli inganni più subdoli e devastanti, perché colpiscono la parte più intima e vulnerabile dell’essere umano: la voglia di amare ed essere amati.
Come funzionano queste truffe?
Tutto inizia con un messaggio su Facebook, Instagram, un sito di incontri o persino su WhatsApp. La persona dall’altra parte del monitor sembra perfetta: bella, premurosa, gentile, attenta. Ti dice di essere un medico in missione, un militare in zona di guerra, un professionista impegnato all’estero. O magari ti racconta di vivere in un’altra città, di cercare un’anima gemella sincera. Le conversazioni diventano quotidiane, coinvolgenti, piene di attenzioni.
Spesso i truffatori utilizzano foto rubate da profili reali, costruiscono interi personaggi falsi con dettagli realistici e racconti plausibili. L’obiettivo è sempre lo stesso: creare un legame emotivo forte, guadagnarsi la fiducia e poi… chiedere denaro.
Le scuse più comuni per chiedere soldi
Una volta instaurata una relazione, spesso anche dopo settimane o mesi di conversazione, iniziano i problemi. E con i problemi, arrivano le richieste:
- “Mi hanno bloccato il conto, puoi prestarmi qualcosa per tornare in Italia?”
- “Sono in ospedale, ma l’assicurazione non copre tutte le spese.”
- “Vorrei venire a trovarti, ma il biglietto aereo costa troppo.”
- “Ho perso tutto in un furto, mi vergogno a chiedere aiuto ma non ho nessun altro.”
In altri casi più sofisticati, ti viene promesso un pacco pieno di regali costosi, magari orologi o soldi in contanti, che però – per essere consegnato – necessita di un pagamento anticipato per coprire le “spese doganali”. Ti contatta una finta autorità doganale, con tanto di timbri e documenti falsificati. È tutto inventato, ovviamente.
Un esempio concreto? Una donna ha raccontato di aver conosciuto online un uomo che diceva di lavorare su una piattaforma petrolifera al largo del mare del Nord. Dopo averle scritto per oltre tre mesi con grande affetto e dedizione, ha cominciato a chiederle denaro per una “crisi” improvvisa. Alla fine, aveva già inviato oltre 7.000 euro prima di accorgersi dell’inganno.
Perché queste truffe colpiscono?
Perché usano le emozioni contro di te. I truffatori sono esperti manipolatori. Studiano la tua personalità, le tue fragilità, i tuoi desideri. Ti fanno sentire unica, importante, desiderata. E quando scatta l’attaccamento emotivo, è più facile abbassare le difese. Non si tratta di “essere ingenui”, ma di essere umani.
Queste truffe colpiscono donne e uomini di ogni età, spesso persone sole o uscite da relazioni dolorose. Ma nessuno è immune. E quando ci si accorge dell’inganno, il danno non è solo economico, ma soprattutto emotivo: vergogna, senso di colpa, umiliazione.
Come riconoscere una truffa romantica
- Il profilo è troppo perfetto: foto da modelli, vite da film, frasi molto dolci già dai primi giorni.
- Evitano videochiamate o incontri reali: usano scuse continue per non farsi vedere dal vivo.
- Vivono sempre all’estero o in situazioni difficili: sono irraggiungibili, sempre in movimento, mai veramente disponibili.
- Creano una dipendenza affettiva: scrivono tutti i giorni, ti fanno sentire indispensabile.
- Chiedono soldi, regali, ricariche o “prestiti temporanei”: iniziano con poco, poi aumentano.
- Ti isolano dalle opinioni altrui: ti dicono di non parlare con amici o parenti della relazione, “perché non capirebbero”.
Cosa fare se sospetti di essere vittima
- Non inviare denaro, in nessuna forma: bonifici, ricariche, criptovalute, spedizioni.
- Sospendi subito i contatti: blocca l’account, anche se è difficile.
- Parla con qualcuno di cui ti fidi: amici, parenti, o anche associazioni di supporto alle vittime di truffa.
- Conserva le conversazioni, le foto e ogni dettaglio utile per eventuali segnalazioni.
- Segnala il profilo alla piattaforma (Facebook, Instagram, ecc.) per bloccarne l’attività.
- Rivolgiti alla Polizia Postale, anche solo per un consiglio. Puoi contattarli:
- Online sul sito: www.commissariatodips.it
- Via app “YouPol” (scaricabile per smartphone)
- Presso qualsiasi ufficio di Polizia sul territorio
Difendersi è possibile
Ricorda: l’amore vero non ha bisogno di bonifici. Se una persona che non hai mai incontrato ti chiede soldi, devi accendere un campanello d’allarme. Non è mancanza di fiducia: è buon senso. Fidarsi è bello, ma informarsi è meglio.
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