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Scoprire l’osteopatia, tra prevenzione, ascolto e medicina integrata. Dagli studi de ilReggino.it, abbiamo incontrato il dottor Angelo Patea, giovane osteopata calabrese che oggi esercita a Roma e si fa promotore di una medicina capace di integrare il sapere tradizionale con un ascolto profondo del corpo. «L’osteopatia è un approccio terapeutico che si basa su studi di anatomia e fisiologia, e lavora sulla meccanica degli organi e delle strutture corporee per restituire funzionalità e salute». Un impegno, nei confronti della sua professione, che lo ha portato anche in Parlamento assieme ai maggiori esperti del settore.
Cos’è l’osteopatia nel 2025
Il dottor Patea lo spiega con la semplicità di chi vuole davvero farsi comprendere da un parterre multigenerazionale. «È un supporto alla medicina odierna. Non è magia, non è para-scienza, ma uno strumento prezioso per ritrovare l’equilibrio e ridurre l’uso eccessivo di farmaci. Studiamo la mobilità, interveniamo manualmente per riattivare il corretto funzionamento di un sistema corporeo». Un concetto che fa eco nelle sue parole. «L’osteopatia è oggi riconosciuta come professione sanitaria nell’ambito della prevenzione».
Un sapere che affonda le radici nell’Ottocento
Il primo riferimento storico è Andrew Taylor Still, medico chirurgo che nell’Ottocento avviò un metodo basato su una visione più profonda e olistica dell’organismo. «Ancora oggi – spiega Patea – si parte da lì: si lavora sulla causa del dolore, e non solo sul sintomo. A meno che non si tratti di un trauma diretto, i disturbi hanno spesso origini più profonde, che vanno comprese e affrontate».
Metodo che oggi si traduce in un beneficio per il paziente, nonché un sollievo per il sistema sanitario. «Oggi – continua – ci si affida subito alla pillola per qualsiasi malessere. L’osteopatia, invece, può agire anche in ottica preventiva e di supporto, alleggerendo il carico sul sistema sanitario e aiutando il paziente a risolvere prima, e meglio, i propri problemi. A volte basta essere ascoltati, accolti, seguiti con attenzione». E in questo, la relazione tra osteopatia e psicologia è spesso fondamentale. «Il dolore, spesso, non è solo fisico».
Tutte le età, per tutti i corpi
A chi si rivolge l’osteopatia? «A tutti. Dall’osteopatia pediatrica alla terza età, ogni fascia ha il proprio metodo di approccio. Più il disturbo è recente, più sarà facile risolverlo. Ma si può fare tanto anche in età avanzata. Ogni corpo ha una storia, l’importante è leggere quella storia nel modo giusto».
Un giovane calabrese a Roma, con il cuore al Sud
Il dottor Angelo Patea è partito dalla Calabria grecanica e oggi lavora nella Capitale. «Roma è una città piena di possibilità. Il confronto con altri colleghi, il lavoro di squadra, le occasioni di crescita: tutto questo mi sta aiutando tanto». Ma il legame con la terra d’origine non si spezza. «Ho ancora qui la mia famiglia, e il desiderio di tornare c’è sempre. Ogni volta che torno, ritrovo le mie radici». Uno stimolo continuo quello della Calabria, terra madre, capace di corroborare il suo impegno con la speranza di poter allacciare rapporti professionali anche con il sud Italia.
Guardando avanti: una rete di professionisti, una nuova cultura della salute
Insieme ad altri colleghi, ha dato vita a un’associazione di osteopati, cui aderiscono fra i migliori professionisti del settore. «Vogliamo promuovere i principi veri dell’osteopatia. Anche attraverso il dialogo con le istituzioni: siamo stati recentemente in Parlamento per portare avanti una proposta concreta. L’osteopatia non è una moda, è un’opportunità. Va conosciuta, spiegata, valorizzata».
E a chi non conosce ancora questa disciplina, Angelo Patea si appella “a tu per tu”: «Fatevi accompagnare da un professionista, cercate il benessere partendo dall’ascolto. Il corpo parla. L’osteopatia serve a imparare ad ascoltarlo davvero». Una lezione semplice, ma potente, di una giovane eccellenza calabrese capace di guardare avanti con la consapevolezza delle radici.

