giovedì,Aprile 25 2024

Coronavirus a Reggio Calabria, le testimonianze degli operatori del Gom

Medici, infermieri, operatori socio sanitari. Sono stati in prima linea a curare, confortare e consolare chi ha combattuto contro il Covid. Momenti indimenticabili tra paura e commozione

Coronavirus a Reggio Calabria, le testimonianze degli operatori del Gom

Sono donne e uomini, genitori, figli. Ma prima di tutto sono dei professionisti che mettendo da parte ansia e paure si sono dedicati a quella che hanno fin da subito sposato come una missione. E oggi, dopo due lunghi mesi nel reparto Covid di malattie infettive, raccolgono i frutti. Attestati di stima affetto e ringraziamenti e a loro, medici, infermieri e tutto il personale sanitario va il merito di aver fatto rinnamorare i reggini del grande ospedale metropolitano.

L’infermiera

«Per noi non è stato facile – ci racconta l’infermiera Liliana Malavenda – perché il nursing infermieristico comporta anche una fase di avvicinamento ed empatia con il paziente, di consolarlo in qualche modo e stargli vicino. Questo ci è stato un po’ limitato anche dall’operatività, dalle divise e dalle necessarie misure di sicurezza. Nonostante tutto abbiamo cercato di instaurare un rapporto comunicativo con i pazienti. Anche se chiusi dentro gli scafandri, gli siamo stati vicino nella paura di un qualcosa che non conoscevano. È stato un piacere venire a lavorare in un reparto del genere e dare il mio contributo. Dopo l’iniziale paura ha trovato il coraggio di farlo». 

 I tanti limiti che in passato sono emersi nella gestione del nosocomio reggino sono stati superati nella gestione dell’emergenza, come ci ha spiegato la caposala Daniela Casile.

L’organizzazione

«L’impegno è stato massimo già dai primi casi sospetti a metà febbraio e, anche se alla fine sono risultati essere negativi, la macchina si è messa in moto rapidamente prevedendo i percorsi dedicati e fornendoci i necessari presidi e il personale non è mai mancato».

I questo tempo fatto di sofferenza e dolore sono stati tanti gli esempi di umanità che oggi rendono quello che ancora non è del tutto passato, un faticoso ma emozionante ricordo.

L’emozione nella sofferenza

«Quando ci è stato detto che dovevamo lavorare anche nella zona Covid – ci racconta l’Oss Katia Zavaglia – abbiamo avuto inizialmente un po’ di paura. Ma si è subito trasformata in sicurezza e voglia di fare e in voglia di esserci per i nostri pazienti perché loro è di questo che avevano bisogno. E poi loro ci sono stati per noi. Ci siamo ritrovati tante volte a fare piacevolmente i postini tra pazienti ricoverati dello stesso nucleo familiare. Abbiamo avuto una coppia, marito e moglie anziani che dal balcone, perché dovevano stare ovviamente distanti, si scambiavano la frutta. Sono stati piccoli ma grandi gesti che mi hanno colpito molto perché vedere in quel momento l’amore di una vita racchiuso in una mela è stato davvero toccante ed emozionante».

Sono storie, vite ed emozioni che nonostante il dolore e la sofferenza hanno lasciato un arricchimento in chiunque ha vissuto il tutto in prima linea.

Articoli correlati

top