«Sicuramente il virus continuerà a mutare e il fatto che si abbia sempre una maggiore quantità di vaccinati e una maggiore quantità di persone che si sono contagiate e guarite dal Covid mettono una pressione selettiva con gli anticorpi che spingono poi il virus all’interno del nostro organismo a mutare e ad accumulare mutazioni». A confermarlo è nei fatti l’ultima sotto variante del coronavirus sequenziata dal laboratorio di Microbiologia e Virologia del policlinico universitario di Catanzaro. Denominata Xl è una ricombinazione della variante Omicron e Omicron 2.

Le varianti

«L’accumulo delle mutazioni permette al virus di raggiungere un equilibrio per poter convivere assieme al nostro organismo» chiarisce il Giuseppe Viglietta, direttore del dipartimento di Medicina Sperimentale e clinica del policlinico universitario di Catanzaro. «I coronavirus erano considerati virus capaci di mutare poco – ha spiegato il direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia, Giovanni Matera -. Viceversa questo aspetto è stato completamente sovvertito dall’evoluzione più recente del Sars Cov 2 che invece nell’ultimo anno e mezzo si sta comportando in maniera paradossale, cioè sta assumendo un andamento altamente variabile con la presenza di molte varianti e soprattutto sottolignaggi, di cui appunto Xl e Xe che noi abbiamo sequenziato nei giorni scorsi fanno parte». Continua a leggere su LaCnews24.it