«La sanità calabrese continua a pagare un prezzo altissimo a causa di pratiche amministrative che, ancora una volta, sembrano allontanarsi dai principi di legalità, trasparenza e imparzialità che dovrebbero guidare ogni atto della Pubblica Amministrazione.

Le scriventi Organizzazioni Sindacali – si legge nella nota diffusa dal Dr. Christian Larosa (CISL FP), dal Dr. Vincenzo Marrari (NURSIND) e dal Dr. Roberto Cetina (NURSING UP) – firmatarie del vigente CCNL del Comparto Sanità, denunciano pubblicamente gravi e documentate criticità in una procedura di conferimento di incarichi presso un’Azienda sanitaria della provincia di Reggio Calabria (l’Ospedale Metropolitano), oggi giunta alla fase di calendarizzazione delle prove selettive (colloqui), nonostante segnalazioni formali rimaste, inspiegabilmente, prive di riscontro.

È un fatto grave – e politicamente rilevante – che una procedura così delicata venga portata avanti in presenza di evidenti profili di incompatibilità, in aperto contrasto con i dettami del D.lgs. 165/2001 e con le disposizioni dell’ANAC in materia di prevenzione della corruzione e tutela dell’imparzialità.

Abbiamo già denunciato che:

Siano stati ammessi candidati che rivestono o hanno recentemente rivestito ruoli sindacali o di rappresentanza aziendale, in violazione di un divieto normativo chiaro e inequivocabile;

Permanga alla guida della Commissione esaminatrice un dirigente che non appare compatibile nella funzione, secondo quanto stabilito, in materia, dalla Delibera ANAC n. 833/2016.

Non si tratta di cavilli burocratici, ma di regole poste a presidio della credibilità delle istituzioni. Regole che, se ignorate anche a carico di un solo componente della Commissione, rendono nulla l’intera procedura, esponendo l’Azienda e la Regione a contenziosi, danni erariali e ulteriore perdita di fiducia da parte di lavoratori e cittadini.

A questo punto la domanda è inevitabile: le regole valgono per tutti, o solo per alcuni?

È per questo che ci rivolgiamo direttamente e pubblicamente al Commissario ad acta per la Sanità della Regione Calabria, cui è affidato un mandato straordinario proprio per ristabilire legalità, rigore amministrativo e trasparenza in un sistema che, per anni, ha sofferto opacità e commissariamenti.

Il silenzio istituzionale, in casi come questo, non è neutrale: rischia di trasformarsi in una legittimazione implicita di pratiche che nulla hanno a che vedere con il merito, l’equità e il rispetto delle norme. Chiediamo quindi un intervento immediato e pubblico affinché:

Siano sospese le procedure oggetto di contestazione;

Vengano verificate tutte le condizioni di compatibilità e legittimità delle Commissioni;

Siano adottati atti conseguenti, nel pieno rispetto della legge e delle indicazioni ANAC.

La sanità calabrese non può permettersi zone d’ombra, né ulteriori forzature amministrative. Ogni procedura opaca alimenta sfiducia, ogni silenzio istituzionale indebolisce lo Stato, ogni violazione delle regole allontana i cittadini dal Servizio Sanitario Pubblico.

Se non vi saranno risposte rapide e concrete, le scriventi Organizzazioni Sindacali agiranno in tutte le sedi competenti, incluse quelle giudiziarie e di controllo, assumendosi la responsabilità di portare fino in fondo una battaglia di civiltà e legalità, perché la sanità pubblica si difende con atti limpidi».