Il Tribunale Amministrativo Regionale dà ragione ai dializzati reggini. Il TAR di Reggio Calabria ha accolto il ricorso del Centro Dialisi San Giorgio, annullando il parere negativo rilasciato dall’ASP nel novembre 2024 e ordinando all’Azienda Sanitaria Provinciale di riesaminare la questione entro 30 giorni.

Il nodo al centro della vertenza è la grave carenza di posti rene nell’ambito comunale di Reggio Calabria, che costringe da anni centinaia di pazienti a spostamenti estenuanti verso centri distanti anche oltre 30 chilometri. Una condizione che, come sottolineato nella sentenza, compromette il diritto alle cure di prossimità, principio su cui si fonda anche il modello sanitario promosso dal Presidente della Regione Roberto Occhiuto.

Secondo il TAR, il parere dell’ASP sarebbe viziato da gravi carenze istruttorie e motivazionali. La sentenza censura l’operato dell’Azienda Sanitaria e ne evidenzia diverse criticità:

  • I 98 posti rene attualmente disponibili su tutto il territorio dell’ASP reggina risultano del tutto insufficienti e in forte squilibrio rispetto a quelli garantiti nelle aree di Cosenza e Catanzaro;
  • Viene indicato come modello organizzativo più adeguato il Dipartimento Interaziendale funzionale, in grado di coordinare efficacemente il rapporto tra ospedale e territorio;
  • La Rete Nefrologica Dialitica Calabrese – si legge ancora – ha come obiettivo la deospedalizzazione del paziente cronico, con presa in carico da parte di strutture territoriali vicine alla residenza dell’utente;
  • Già nel 2018 la stessa ASP aveva riconosciuto con proprio atto la necessità di 29 ulteriori posti rene solo per coprire il fabbisogno del Comune di Reggio Calabria.

Una verità, oggi sancita anche dai giudici amministrativi, che restituisce dignità e prospettiva a un’ampia fascia di cittadini in cura salvavita.

Adesso, tocca all’ASP. Il sodalizio Fintred, che rappresenta i diritti dei pazienti dializzati, chiede un immediato e responsabile adeguamento alla sentenza, affinché l’errore commesso venga sanato senza ulteriori ritardi, nel rispetto della salute e dei diritti delle persone fragili.