A Reggio attivo il centro contro le discriminazioni Lgbt: «Oltre duecento istanze di supporto» – VIDEO
È stato allestito in un bene confiscato. Sabato test gratuiti per l’Hiv
«Dal marzo scorso, ossia dall’apertura del centro, abbiamo raccolto oltre duecento istanze. Esse si vanno ad aggiungere alle tante altre di cui già eravamo stati punto di riferimento negli scorsi anni. I bisogni rilevati sono tanti e diversi, aumentati con la pandemia. Dunque la strutturazione del Centro contro le discriminazioni Lgbt+ Calabria qui a Reggio certamente sta contribuendo a creare quelle sinergie con i servizi pubblici essenziali per dare risposte puntuali e qualificate alle istanze». Michela Calabrò, presidente Arcigay I due Mari di Reggio Calabria inquadra così l’attività del Centro contro le discriminazioni Lgbt+ Calabria, con sede a Reggio presso il bene confiscato Arci – Samarcanda.
«L’istituzione di tale Centro costituisce il focus del progetto finanziato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri dipartimento Pari opportunità – ufficio nazionale anti discriminazione razziale. Un progetto promosso da Arcigay I due mari di Reggio Calabria che si avvale della partnership di Regione, città metropolitana e comune di Reggio, comune di Cinquefrondi e di Caulonia, associazione Agedo, Cisme e Arci allo scopo di articolare al meglio l’azione sul territorio. Tra le azioni progettuali c’è proprio quella di creare sinergie. Noi aspiriamo a sostituirci alle istituzioni ma con loro intendiamo dialogare e collaborare per contribuire a migliorare la rete territoriale dei servizi che già esiste», ha sottolineato ancora Michela Calabrò.
Diritti e servizi
L’esperienza del centro si innesta in un tessuto in cui già l’Arcigay, con Arci, Agedo e Cisme, opera da anni. Questo strumento consentirà alla comunità di avere un punto di riferimento che mette a sistema le risorse da tempo da dedicate e adesso integrate in una struttura unica. L’obiettivo è tutelare diritti fondamentali attraverso servizi essenziali efficienti.
«Abbiamo consolidato servizi già avviati da tempo, come lo sportello legale e lo sportello psicologico, e ne abbiamo predisposti altri. Abbiamo attivato un numero telefonico e la chat amica su whatsapp e telegram. Lo sportello di accoglienza e ascolto è la sede del primo approccio in cui fornire informazioni e orientamento ai servizi già attivi sul territorio, dal lavoro in collaborazione con il Cisme alla sanità, con le interlocuzioni già fruttuosamente avviate con l’Asp e con il Gom di Reggio Calabria. E dopo l’ascolto, la presa in carico e la messa a punto di azioni e interventi con il contributo delle figure professionali dedicate. Parola chiave resta la rete, dunque fondamentali sono la collaborazione e le sinergie con i servizi già strutturati e articolare insieme azioni di network», ha sottolineato ancora Michela Calabrò.
Hiv, test gratuiti e anonimi
A proposito di servizi e sinergie, in programma per sabato un open day dedicato al test Hiv. Una preziosa occasione anche di sensibilizzazione sulle modalità in cui questo test deve essere espletato. Il centro, da questo punto di vista, si rende disponibile ad accogliere anche segnalazioni e disservizi che, in assoluta sinergia con Azienda sanitaria provincia e Grande Ospedale Metropolitano, potranno essere finalmente superati.
«Sabato 11 febbraio dalle ore 9 alle 10:30, presso la sede del centro, sito presso la sede di Arci-Samarcanda sita al numero 11 in via Cuzzocrea, saranno eseguiti test Hiv gratuiti in collaborazione con l’asp di Reggio Calabria. Sarà, naturalmente, mantenuto l’assoluto anonimato e non sarà necessaria alcuna ricetta, impegnativa o prescrizione medica. Non sarà necessario venire digiuno e, per consentire una migliore organizzazione del lavoroì, si raccomandata la prenotazione agli indirizzi mail centroservizilgbtcalabria@gmail.com oppure reggiocalabria@arcigay.it.
L’unica richiesta sarà quella della sottoscrizione di un consenso informato, trattandosi di un prelievo. Un consenso che non impone – chiarisce Francesca Panuccio Francesca Panuccio, componente del direttivo Arcigay I due mari di Reggio Calabria – alcun obbligo di rilascio dei dati personali. Si potrà scegliere di non inserirli. In tal caso sarà associato un codice. Il consenso è necessario per via del prelievo al quale ci si sottopone, ma resta, in questa circostanza altrettanto prioritario tutelare il diritto all’anonimato.
Si tratta di una iniziativa importante che auspichiamo possa contribuire a sensibilizzare la comunità. Il test Hiv è raccomandato al di là dell’orientamento sessuale. Gli esiti consentiranno non solo un monitoraggio attendibile dei dati sul territorio, ma incideranno anche nell’ottica della prevenzione». Lo ha sottolineato ancora Francesca Panuccio, componente del direttivo Arcigay I due mari di Reggio Calabria.
Il supporto alle famiglie
Nella rete di cui il centro si alimenta di grande rilevanza è il sostegno alle famiglie. Esse spesso necessitano di un accompagnamento per affrontare il coming out dei propri figli o delle proprie figlie. Dunque prezioso anche l’apporto di Agedo.
«In questo primo periodo di attività già alcuni familiari sono venuti al centro, non solo da Reggio ma anche dalla provincia province di Catanzaro e Cosenza e pure da Messina dove Agendo non è presente come sede», ha spiegato Mirella Giuffrè, presidente Agedo (associazione genitori, parenti e amici di persone omosessuali) Reggio Calabria.
«Il nostro impegno prosegue, anche attraverso questo progetto di cui siamo partner, per contrastare le discriminazioni e i pregiudizi verso i nostri figli e le nostre figlie per il loro orientamento sessuale. Ci rendiamo disponibili a dare un supporto anche a quelle famiglie che noi definiamo smarrite al momento di conoscere l’orientamento omosessuale del proprio figlio o della propria figlia. Chi ha già vissuto quell’esperienza può mettersi a servizio per affiancare altri familiari che così non si sentiranno abbandonati. Potremo testimoniare che i loro figli non sono sbagliati e che questa esperienza è parte della vita e come tale va affrontata. Il pregiudizio sociale ancora presente spaventa. Per questo è necessario condividere e supportare.
Questo centro di offre l’opportunità di avviare un percorso maggiormente strutturato che aiuti le famiglie che ne abbiano bisogno ad accogliere il coming out dei propri figli o delle proprie figlie nel modo più tranquillo e sereno possibile», ha concluso Mirella Giuffrè, presidente Agedo Reggio Calabria.
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