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L’ordinanza sindacale n. 82 del 25 agosto 2025, che vieta l’uso dell’acqua per scopi potabili e di consumo umano nelle zone del Centro Storico di Reggio Calabria servite dai serbatoi Modena, San Sperato, Trabocchetto, Santa Caterina, Lazzaretto e Condera, a seguito della disfunzione dell’impianto di potabilizzazione del Menta, è giudicata assolutamente inadeguata.
Il provvedimento si limita a vietare gli usi potabili, senza considerare che l’acqua intorbidita è inidonea anche ad altri utilizzi domestici. Lavatrici, lavastoviglie, scaldabagni e impianti idrici possono subire gravi danni se alimentati con acqua carica di sedimenti. Non è inoltre precisamente circoscritta la zona interdetta, poiché si costringe il cittadino ad avere conoscenze specifiche dei territori. Una scelta che, secondo il Codacons, non risponde all’obbligo di informazione che incombe sul sindaco in questi casi.
«Non è sufficiente vietare l’uso potabile – dichiara l’avv. Antonia Condemi, presidente provinciale Codacons – definendo in via generica una o più zone. Bisogna che l’ordinanza vieti il completo uso dell’acqua erogata dalla rete, garantendo ai cittadini un’alternativa immediata e sicura con l’acquisto dell’acqua da erogare attraverso autobotti che già avrebbero dovuto essere attivate, comunicando dove i cittadini devono recarsi per rifornirsi. Chiediamo inoltre che Sorical e il Comune pubblichino un cronoprogramma dettagliato sulla previsione della fine dell’emergenza dopo avere effettuato le indagini chimico-fisiche e batteriologiche dell’acqua».
Il Codacons invita i cittadini a rifornirsi presso le fonti indicate dal Comune e a conservare gli eventuali scontrini di acquisto dell’acqua per uso potabile, segnalando disagi e problematiche connesse alla distribuzione.