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I lavoratori pendolari dello Stretto disperati per la mancanza di collegamenti tra Reggio e Messina, nei fine settimana. «Sembra assurdo nel 2021 – scrivono in una nota – ma è proprio cosi ed è un vero scandalo. “Area integrata dello Stretto, Regione dello Stretto, Reggio e Messina unite”, le parole in politica si sprecano da anni, ma in realtà la verità è un’altra.
Le due città dello Stretto non solo sono collegate male dal punto di vista dei collegamenti veloci marittimi, ma addirittura in alcuni giorni ed orari sono completamente isolate. Infatti, nel fine settimana, nelle giornate di sabato e domenica, gli orari di traghettamento dei mezzi veloci (ex aliscafi) si fermano inspiegabilmente alle ore 17.
Proprio per questo tutti i lavoratori pendolari, operatori sanitari (medici, infermieri, Oss), forze dell’ordine, operai ed impiegati si trovano costretti a spostarsi su Villa San Giovanni e ad organizzarsi con più autoveicoli (uno da lasciare al porto di Reggio ed uno a Villa San Giovanni) per poter raggiungere il luogo di lavoro. Alla faccia della transizione ecologica e dei sistemi di trasporto integrati tanto decantati».
I lavoratori pendolari sottolineano che, «nonostante i risultati del referendum di consultazione popolare, indetto dal Ministero dei Trasporti nel maggio 2020, abbiano sancito la richiesta dei cittadini delle due città dello Stretto di mantenere i collegamenti anche nel fine settimana, non è mai stata modificata la tabella degli orari. Anzi gli aliscafi nel weekend rimangono ancorati nel porto di Messina con il personale marittimo a bordo, ma fermi a motori spenti. I marinai sono a bordo, ma fermi nel porto. Perché? Perché nel 2021 bisogna continuare a subire questi soprusi?».
Detto questo invitano il sindaco Falcomatà ed il vicesindaco Perna, il sindaco De Luca e l’assessore Mondello, «ad impegnarsi per far sì che questa drammatica situazione possa essere superata. Ci aspettiamo che il presidente dell’Autorità portuale Mega si impegni a risolvere questa drammatica situazione e chieda alla società concessionaria il perché vengano disattesi i risultati della consultazione popolare.
Tra una discussione e l’altra sul Teatro in fiera forse si può pensare anche di risolvere i problemi dei lavoratori pendolari dello Stretto e a programmare tre corse pomeridiane e serali il sabato e la domenica (ad esempio alle18.30, 19.30 e 21). È facile parlare e riempirsi la bocca di Area dello Stretto e di Ponte sullo Stretto; in realtà qui parliamo di assenza di servizi minimi essenziali. E siamo nel 2021».

