sabato,Aprile 20 2024

Reggio, 18 migranti in quarantena: «Freddo, zanzare e bagni sporchi, vogliamo lasciare questo posto» – FOTO e VIDEO

L’appello delle famiglie affette da Covid rimaste a Reggio dopo lo sbarco della Sea Watch di due settimane fa

Reggio, 18 migranti in quarantena: «Freddo, zanzare e bagni sporchi, vogliamo lasciare questo posto» – FOTO e VIDEO

«Siamo partiti, lasciando la guerra, alla ricerca di un posto migliore e siamo scioccati per questa situazione. Abbiamo il Covid ma le nostre condizioni di salute sono nel complesso buone. Il posto dove ci troviamo da 15 giorni, invece, non lo è. Siamo assaliti dalle zanzare, i bagni non sono puliti e la notte abbiamo freddo. Chiediamo coperte, cibo migliore, medicine e anche qualche vestito e scarpe. Siamo qui da 15 giorni e chiediamo di sapere quando potremo partire». A fare questo appello alle istituzioni, sono i 18 migranti di nazionalità siriana, libica e marocchina, condotti in quarantena due settimane fa, nella palestra della scuola media Umberto Boccioni, chiusa da anni e sita a Gallico superiore, nella periferia Nord di Reggio Calabria.

La quarantena dopo lo sbarco

Essendo risultati positivi al Covid, al momento della somministrazione del tampone dopo lo sbarco, non sono stati trasferiti come gli altri 400 arrivati a bordo della Sea Watch, ancora bloccata al porto di Reggio. Adesso, però, sono stremati dai disagi e chiedono di partire (le mete sono Milano e la Germania) o comunque di essere ascoltati e di attendere questa partenza in un luogo più decoroso.

Nove bambini e una donna che necessita di cure

Abbandonati in queste condizioni sono sei uomini, nove bambini (di cui uno di tre anni e due con disabilità) e tre donne, di cui una reduce da un aborto spontaneo al secondo mese di gravidanza, consumatosi a Reggio qualche giorno fa. Dopo molte peripezie, domani sarà trasportata dalla Croce Rossa al Gom. Lì, con la collaborazione volontaria di un mediatore, dovrebbe iniziare il trattamento per espellere naturalmente il feto.

Condizioni, dunque, molto delicate di persone migranti e in quarantena, ospitate in una palestra con servizi igienici inadeguati e circondata da spazzatura che da giorni non viene raccolta. Unico presidio, quello dei volontari della Protezione Civile e della Guardia Faunistica Ambientale, che si sono già attivati, al di là dei loro compiti, per soddisfare alcune esigenze essenziali relative a beni di prima necessità e medicine. Gli stessi volontari si sono anche prodigati per liberare da rami secchi e sterpaglie, anch’essi rimasti da raccogliere come i rifiuti, presenti all’esterno della scuola dismessa al momento del trasferimento.

La soluzione dopo l’occupazione del Palloncino

La sistemazione nella palestra della scuola chiusa da anni, in questo momento chiusa, è stata la soluzione trovata dopo la protesta di alcune società sportive, all’indomani dello sbarco dello scorso 17 settembre, contro l’ennesima occupazione dell’impianto del Palloncino. Rimane dunque un’emergenza nell’emergenza, visto che il comune di Reggio Calabria, pur restando un porto sicuro, non ha ancora un centro di prima accoglienza.

A distanza di 15 giorni giunge questo appello drammatico per una permanenza temporanea dignitosa e decorosa nei fatti. Un appello che accogliere, per un Paese civile, è un preciso dovere.

top