venerdì,Dicembre 6 2024

Reggio, migranti accolti in due impianti sportivi: Comune cerca altre soluzioni

Negli ultimi dieci giorni sono arrivate nella Città dello Stretto quasi 350 persone ma ancora non è stato individuato il terreno sul quale montare i moduli abitativi

Reggio, migranti accolti in due impianti sportivi: Comune cerca altre soluzioni

«In occasione della riunione in prefettura di qualche settimana fa abbiamo avanzato delle proposte che però non sono state ritenute idonee. Siamo pertanto alla ricerca di altre soluzioni», dichiara Antonio Ruvolo, consigliere comunale con delega alla Protezione Civile e al coordinamento Sbarchi di Reggio Calabria. Comune, dunque, al lavoro ma ancora nessuna struttura per la prima accoglienza dei migranti a Reggio Calabria, dove negli ultimi dieci giorni sono arrivate quasi 350 persone. Sono infatti più di 3800 i migranti approdati in Calabria, 2140 circa nel reggino, soprattutto nella Locride e in particolare a Roccella Ionica, e 1650 nel crotonese, in questi primi cinque mesi del 2022.

Due impianti sportivi adibiti all’accoglienza

A seguito dell’ultimo approdo di 280 uomini di età media molto giovane, provenienti da Pakistan, Sri Lanka e Bangladesh, a Reggio è stato necessario nuovamente occupare l’impianto sportivo Giulio Campagna, noto come Palloncino, e in questa occasione, per via del numero delle persone, anche il palascatolone Piero Viola. Il trasferimento sta avvenendo gradualmente e già una settantina di migranti hanno lasciato Reggio Calabria. I disagi per le società sportive, ovviamente, non mancano e su questo il Comune ha già proposto delle alternative affinché le attività possano proseguire ma resta la difficoltà di individuare una soluzione stabile per un’adeguata prima accoglienza di queste persone. Una ricerca per nulla agevole, viste le rigide prescrizioni richieste tanto per gli immobili quanto per i terreni dove montare i moduli abitativi.

Terreno per moduli abitativi cercasi

«Stiamo lavorando per risolvere. Abbiamo in  programma degli altri sopralluoghi dopo quelli già eseguiti e che non si sono rivelati fruttuosi. Non essendoci allo stato, nella disponibilità del Comune, immobili con le caratteristiche richieste, continuiamo a cercare un terreno sul quale montare i moduli abitativi, ma anche questa attività ha le sue difficoltà. Il terreno deve essere facilmente controllabile, non vicino a stazioni ferroviarie e rispondere ad altre rigide prescrizioni, per cui ancora non è stato trovato», ha ribadito il consigliere comunale reggino Antonio Ruvolo.

Reggio, al momento, non sarà hotspot

Un’accoglienza non facile fin dall’approdo vista anche l’assenza al porto di Reggio Calabria di presidi adeguati. Il Comune è stato autorizzato al solo montaggio di qualche tenda del Ministero dell’Interno, dal momento che evidentemente Reggio Calabria non sarà, come è stato in passato, un hotspot e dunque un porto di riferimento.

«Il Comune ha montato quanto era previsto, certificandone la sicurezza. Obiettivamente la situazione al momento non è certamente quella del passato, che richiedeva l’allestimento di una vera e propria tensostruttura. Le esigenze, a oggi, sono cambiate», ha concluso Antonio Ruvolo, consigliere comunale con delega alla Protezione Civile e al coordinamento Sbarchi di Reggio Calabria.

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