giovedì,Aprile 25 2024

Reggio, la comunità ucraina si prepara alla seconda Pasqua in guerra – VIDEO

La fiera della solidarietà nella parrocchia di San Filippo e Giacomo in Sant’Agostino e domani la messa nella chiesa di San Francesco da Paola. Tutto pronto anche alla chiesa San Paolo dei greci per il tradizionale rito ortodosso

Reggio, la comunità ucraina si prepara alla seconda Pasqua in guerra – VIDEO

Il celeste e il giallo, i colori della bandiera di un paese ancora in guerra e i simboli del cielo e del grano, dunque dei beni dello spirito e di quelli della terra. A Maria che ha lasciato l’Ucraina 20 anni fa, il suo paese, oggi ferito dalla guerra, manca. Lo racconta mentre indossa una coroncina di fiori fatta a mano, adornata dai nastri di questi due colori. Anche questa coroncina era esposta unitamente ad altri lavori fatti a mano dalla comunità ucraina, in occasione della fiera della solidarietà promossa dalla chiesa parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Sant’Agostino a Reggio Calabria.

«Preghiamo e aspettiamo la vittoria»

Questa Pasqua, che per la comunità ucraina ortodossa sarà celebrata domenica prossima, e questa settimana santa diventano così un momento di preghiera e di impegno in aiuto a chi quella guerra la sta vivendo in prima persona.

«Vogliamo aiutare chi è in Ucraina e in particolare i tanti bambini che sono rimasti orfani. Sono tanti e vorremmo poter fare qualcosa nell’attesa che questa guerra finisca. Nell’attesa che chi è lontano possa tornare a casa e che il nostro popolo possa arrivare alla vittoria, in ucraino peremoha», racconta Maria.

La carità e la solidarietà

Un’occasione in cui la carità si è fatta gesto concreto e chi ha voluto e ha potuto, ha acquistato qualcosa per aiutare tutte le persone bisognose che si rivolgono alla parrocchia guidata dal sacerdote Gabriele Bentoglio.

«Questa parrocchia è anche centro di ascolto diocesano Giovanni Battista Scalabrini per i migranti e per i bisognosi. Noi raccogliamo le offerte per potere aiutare le tante persone vicine che chiedono aiuto e quelle lontane colpite da guerre e calamità. Promuoviamo il valore della carità e della solidarietà tutto l’anno, non solo a Pasqua». Lo ha spiegato il missionario scalabriniano Nguyen Thanh Thao.

Le tradizioni per resistere

Continua a tenere vive le tradizioni anche a Reggio Calabria la comunità ucraina, mentre si appresta a vivere una seconda pasqua con il pensiero al proprio paese in guerra.

Tra queste spicca quella della decorazione delle uova, le Pysanka di cui nella città di Kolomyja esiste un museo. A essa, già lo scorso anno la comunità ucraina già in Italia da prima dello scoppio della guerra o rifugiatasi dopo, si è aggrappata per restare vicino a chi ancora non conosce pace.

Quel museo d’arte etnografica interamente dedicato a questa antica usanza di dipingere a mano l’uovo pasquale con disegni folcloristici tradizionali, sorge all’interno dell’edificio a forma di uovo di Pasqua. Il più grande del mondo.

La messa pasquale con riti e canti ucraini

La sua pratica diventa un momento di condivisione che si sublima nel momento delle celebrazioni religiose che anche quest’anno avranno luogo. In particolare, domani sabato 15 aprile alle ore 19:30, la chiesa San Francesco Da Paola ospiterà la celebrazione della Santa Pasqua con riti e canti ucraini.

La Pasqua ortodossa a Reggio

Anche nella chiesa di San Paolo dei Greci di Reggio Calabria, guidata da padre Daniele Castrizio, sarà celebrata la pasqua ortodossa. Seguendo il calendario giuliano, essa quest’anno sarà celebrata domenica prossima, una settimana dopo quella cattolica segnata dal calendario gregoriano.

Nel quartiere di Sbarre in via dei Santi Italo Greci, nell’annuncio Christos Anesti, Cristo è risorto in greco, anche quest’anno si rinnoverà la tradizione del Sacro Fuoco. In esso culmina il Triduo pasquale ed è suggestivo segno della Pasqua orientale delle chiese ortodosse di tutto il mondo.

Un rito antico, molto atteso e sentito, preceduto dalla quaresima e dal digiuno, scandito dalla veglia fino a mezzanotte nella chiesa illuminata dalle candele dei fedeli e poi dalla messa domenicale. Una liturgia mattutina solenne e al contempo particolarmente gioiosa, animata da canti che nella comunità di questa parrocchia reggina sono caratterizzati da intercalari in greco, slavo ecclesiastico, ucraino, rumeno e georgiano.

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