Madonna dello Scoglio, l’emozione di fratel Cosimo: «Quell’apparizione mi ha cambiato la vita»
La testimonianza del mistico nel corso della messa di ringraziamento dopo il nulla osta del Vaticano al culto. Il vescovo Oliva: «Lui non fa miracoli, chiede solo di avere fede»
«Dopo una lunga giornata di duro lavoro nei campi mentre rientravo a casa, giunto in prossimità dello Scoglio, improvvisamente mi vidi abbagliato da una grande luce». E’ con la voce rotta dall’emozione che fratel Cosimo Fragomeni ha ricordato pubblicamente il momento in cui gli apparve la Madonna, nel luogo dove oggi sorge il santuario mariano riconosciuto nei giorni scorsi ufficialmente dal Vaticano.
«Non sapendo cosa fosse successo cercavo di guardarmi intorno e mentre lo facevo contemporaneamente ho avvertito un impulso interiore – è la testimonianza del mistico placanichese – mi voltai verso lo scoglio e vidi sulla sommità di esso una giovane ragazza di una rara bellezza in atteggiamento di preghiera. Ho avuto tanta paura e stavo per scappare. Ma in quel preciso istante la giovane ragazza si mosse e mi fece segno con la mano di non scappare dicendomi “Non avere paura, vengo dal Paradiso, io sono la Vergine Immacolata, la madre del figlio di Dio. Sono venuta a chiederti di costruire qui una cappella in mio onore. Io ho scelto questo luogo, qui voglio stabilire la mia dimora e desidero che da ogni paese si venga qui a pregare”».
Da quell’esperienza spirituale la sua vita cambiò per sempre. «Man mano che i giorni passavano mi sentivo interiormente pervaso da uno spirito di carità, di amore, di misericordia e di compassione verso il prossimo, in particolare verso i malati e i sofferenti – ha raccontato – Così, spinto da questa forza interiore, senza nemmeno accorgermi mi sono trovato a svolgere in favore del prossimo un continuo servizio di ascolto. L’esperienza che da più di mezzo secolo sto vivendo nell’incontro e nel rapporto con le persone mi ha insegnato molte cose. Nel 1968 ad oggi penso di aver incontrato solo a colloquio privato milioni di persone e ascoltato storie tragiche di ogni genere, oltre che malattie, dolori e sofferenze fisiche, spirituali e morali. Questo servizio nonostante sia abbastanza pesante l’ho sempre fatto e continuo a farlo ora con tanto amore e dedizione. Nel praticare il servizio di carità cristiana attraverso l’ascolto, intuisco sempre più che le persone di ogni categoria, sentono un immenso bisogno di essere ascoltate, di confidarsi manifestandomi le loro pene, le loro ansie e i loro affanni. Accolgo ogni confidenza e ogni loro oppressione e cerco di dare a tutti un indirizzo cristiano, una parola di conforto e di speranza».
Il luogo è meta continua di afflusso di migliaia di pellegrini che giungono nella Locride da ogni parte del mondo. E ieri, presieduta dal vescovo di Locri Francesco Oliva, si è celebrata una messa di ringraziamento per l’importante traguardo. «In tutti questi anni non sono entrato nei dettagli, ma ho guardato sempre con grande attenzione allo Scoglio – ha detto nella sua omelia – e mi sono convinto che in tutto questo c’era qualcosa voluto dall’alto. Ecco perchè tempo fa ho pensato di chiedere subito alla Santa Sede il nulla osta su questa esperienza. Non è più un fenomeno da circoscrivere a un’esperienza limitata. Oggi forse come mai prima esprimiamo la nostra gratitudine a fratel Cosimo che ha dedicato tutta la sua vita alla missione che la Madonna gli ha affidato. La Chiesa, dopo un lungo periodo di discernimento, ha confermato che in questo luogo si è manifestata la grazia di Dio. Il racconto di fratel Cosimo mi ha commosso, ma lui non fa miracoli, chiede solo di aver fede. Le guarigioni qui sono tante, ma sono solo una goccia nel mare. Non si tratta di un punto di arrivo, ma un punto di passaggio».