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Con entusiasmo solidale il centro sociale autogestito Angelina Cartella di Reggio Calabria saluta la decisione del suo storico attivista Nando Primerano di partire alla volta di Gaza con la missione umanitaria Freedom Flotilla Italia, diversa dalla Global Sumud seppure con la stessa finalità di portare cibo e beni di prima necessità in soccorso alla popolazione civile palestinese stremata da raid e bombardamenti israeliani.
«La causa del popolo palestinese ha radici lontane nel tempo. I massacri si sono susseguiti nel tempo e chi pensa che tutto sia esploso il 7 ottobre 2023 non conosce la storia oppure fa un racconto di comodo ma falso. Partire con la missione umanitaria è qualcosa che posso fare per sfidare l’impotenza e l’indifferenza dei governi e per dire no a questa nuova barbarie di questo secolo, non in mio nome. Ormai non rimane che mettersi in gioco come persone. Non mi sento né coraggioso né incosciente. Mi sento semplicemente in dovere di fare qualche cosa.
Questo è quel poco che posso fare. E lo faccio insieme a tanti altri perché non è un fatto personale nè isolato ed è importante che dalla Calabria ci si metta in gioco. Con me l’amico Dario Liotta, ormai residente in Lombardia e che metterà a disposizione la sua barca. Anche le Amministrazioni dovrebbero dare un segnale. Il Comune reggino completi l’iter, fermo da anni, di conferimento della cittadinanza onoraria leader curdo Ocalan, attore fondamentale nel processo di pace in Medio Oriente. Anche il comune di Villa San Giovanni, dove io vivo, potrebbe avviare l’iter».
Il coraggio dei popoli e la corruzione di governi

La partenza da Otranto al momento è prevista per il prossimo 24 settembre. Potrebbe anche esserci una tappa ionica in Calabria per salutare le barche in partenza ma ancora nulla di certo e definito. Questa mattina la conferenza stampa presso il centro sociale a Gallico per manifestare il massimo supporto alla scelta di Nando Primerano, che rimarca, di sentirsi la sintesi dell’impegno di tante persone per fronteggiare l’emergenza umanitaria in atto. Una scelta anche pericolosa come dimostra quanto accaduto stanotte quando in acque tunisina, la flotilla salpata con attivisti e aiuti umanitari salpata per Gaza con a bordo Greta Thunberg è stata colpita da quello che si sospetta essere stato un drone.
«La paura più grossa probabilmente in questo momento è quella di restare silenziosi e inerti, accontentandosi di guardare la televisione, dinnanzi alla complicità di molti governi del mondo. Bisogna fare qualche cosa, quello che i governi non fanno e dare segnali chiari e netti contro questa barbarie, sostenendo e tutelando tutti coloro che partono e le barche a bordo delle quali portare vivere e rompere l’embargo che riduce la popolazione palestinese allo stremo. Il mare, storicamente, unisce i popoli e noi speriamo, onda dopo onda, di riuscire a creare un corridoio umanitario».
Sentito il sostegno dei rappresentanti delle associazioni intervenute e degli altri attivisti del centro Cartella. «Il diritto al dissenso e all’opposizione a politiche di prevaricazioni devono essere esercitati», ha sottolineato Rosalba Marotta. «Con Nando parte anche una parte di me e questo mi commuove. I popoli hanno oggi il coraggio che non hanno i governi», ha dichiarato Lucia Cara.
La consapevolezza di resistere anche alla paura
Presente anche Nora, la sorella di Dario Liotta, reggino adesso residente in Lombardia e amico di vecchia data che ha invitato Nando Primerano a partire con la sua barca.

«Saranno il canale del cuore prima e quello dell’informazione dopo a proteggere le persone, come Nando e mio fratello Dario, che si muovono per andare in soccorso del popolo palestinesi. Una mobilitazione che muove da diversi paese del mondo. Un’iniziativa che non ha pari in questo secolo. Non posso dire non avere paura ma so che la paura è quella che in questo periodo si tenta di suscitare fortemente in tutti quanti noi. La loro arma per renderci immobili. Allora dobbiamo combatterla con la consapevolezza che, indipendentemente da come andranno le cose, il progetto mira al bene e quindi per questo è forte e vincerà».

