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«Quando ho iniziato lavando vaschette nella gelateria di papà, mai avrei pensato di vincere un premio nazionale. Eppure è successo, e ora sogno in grande». A parlare è Francesco Sottilaro, classe 1994, gelatiere dell’anno 2025 al Sigep di Rimini. Siamo a Villa San Giovanni, nella gelateria Boccaccio, realtà familiare e fucina di sperimentazioni dolciarie che fondono tradizione e innovazione.
«Gelataio è chi fa coni e coppette. Gelatiere, invece, è chi studia e crea», chiarisce subito, con un sorriso. Il suo cavallo di battaglia? Mango di Catona e cocco afghano, un sorbetto base acqua che ha stupito i giudici per purezza e gusto. Ma c’è di più: un terzo posto con un sorbetto al bergamotto, mandarino e liquirizia, dove la Calabria è racchiusa in un cucchiaino.
«Noi giovani ci siamo, e possiamo dire la nostra anche nei mestieri antichi», racconta. La passione nasce da piccolo, seguendo le orme del padre, e cresce tra esperimenti e ricerca. «Il segreto è uno: partire da materie prime eccellenti». Dai frutti locali come bergamotto e melone, fino agli ingredienti esotici, tutto viene selezionato con cura. «Il mango buono esiste anche qui, sulle nostre colline».
La sua visione punta dritta all’essenza del prodotto. «Una volta si sceglieva con gli occhi: il pistacchio doveva essere verde brillante. Oggi, per fortuna, si guarda alla qualità». E il gelato cambia: meno zucchero, più frutta, più artigianalità. Anche grazie alle nuove esigenze dei clienti: «Oggi ci chiedono spesso gelati senza latte, senza zucchero, o con ingredienti naturali. Ma attenzione: meglio mezza coppetta buona che una intera fatta male».
Sperimenta anche con i gusti alcolici: spritz, gin tonic, e altri abbinamenti arditi. Ma sempre con attenzione e rigore. Il suo gelato, spiega, è cultura gastronomica, non moda passeggera. Ed è anche un racconto del territorio. «A un turista consiglio sempre il sorbetto al bergamotto. È l’essenza di Reggio Calabria».
«Questo è un lavoro dolce, ma faticoso. Non ci sono feste, non c’è estate. Ma se lo ami, ti ripaga sempre». Ai giovani che si avvicinano al mestiere, Sottilaro dice di provarci: «Si comincia da una vaschetta, e poi si può arrivare lontano».
E per l’estate 2025? Fragola, cocco e melone saranno i gusti più amati. Ma, ne siamo certi, anche un po’ di Calabria, in tutte le sue declinazioni.