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Dietro un volto, spesso, si nasconde un mondo. Quello di Romina Palamara è un universo fatto di radici profonde, militanza civile e una visione collettiva del futuro. Da dieci anni alla guida dell’associazione Terra Mia e, da un anno, anche presidente della Pro Loco Montebellum, Palamara porta avanti una missione che intreccia cultura, ambiente e diritti, con lo sguardo fiero e gentile di chi non ha mai smesso di credere nella forza delle comunità.

«Il nostro è un territorio vasto, articolato, complesso. Ma anche straordinariamente ricco di bellezze nascoste e storie da raccontare». A un anno dalla nascita della nuova Pro Loco unitaria di Montebello Jonico – che riunisce le anime di Saline, Montebello, Fossato e Masella – Romina sottolinea l’importanza di «aver costruito un gruppo inclusivo, fatto di persone di tutte le frazioni, in grado di rappresentare davvero l’intero territorio».

Il progetto ha preso forma anche grazie a una guida turistica realizzata dalla stessa Pro Loco: un piccolo strumento che diventa grande mappa emotiva, capace di restituire un’immagine diversa del comune, spesso associato – erroneamente – alle sole ferite ambientali come l’ex Liquichimica o la centrale a carbone. «Montebello non è solo questo. Montebello è accoglienza, natura, memoria, identità grecanica. E i laghetti del WWF, le grotte della Lamia, il nostro mare monitorato sono risorse da tutelare e valorizzare».

Ed è proprio l’accoglienza, la filoxenia di derivazione greca, il filo che unisce le due anime dell’impegno di Romina Palamara: quella istituzionale della Pro Loco e quella più militante e creativa dell’associazione Terra Mia, fondata da un gruppo di donne con lo sguardo dritto sul cambiamento.

«Siamo partite con una sfilata di abiti realizzati con materiali di recupero. Abbiamo raccolto pezzi nei torrenti e li abbiamo trasformati in arte». Un gesto che è già tutto un manifesto: denuncia e bellezza, riuso e riscatto, memoria e futuro. Le attività dell’associazione spaziano dal contrasto alla violenza di genere alla tutela ambientale, fino all’educazione civica e alla promozione del patrimonio identitario grecanico.

«La violenza è violenza. Che sia contro una donna, contro un animale o contro l’ambiente, nasce dalla stessa matrice: ignoranza e sopraffazione. Per questo lavoriamo con le scuole, organizziamo convegni, marce, incontri». Un impegno trasversale che non risparmia nemmeno il rapporto con le istituzioni locali, spesso difficile: «Purtroppo, nonostante le tante iniziative, la Pro Loco non ha mai ricevuto un contributo dal Comune. Eppure noi ci siamo, ci siamo sempre stati, con progetti concreti e radicati sul territorio».

Il lavoro però continua, anche senza supporti formali. «Crediamo nel valore della rete, nel fare squadra. Da soli non si va da nessuna parte. E il cambiamento deve passare dalle nuove generazioni». Per questo, a settembre, la Pro Loco presenterà all’Istituto Comprensivo un programma dedicato alla riscoperta del territorio, con escursioni guidate e laboratori esperienziali per studenti.

Il pensiero di Romina corre poi agli eventi più recenti, come la marcia “Libera è uguale” che ha attraversato Reggio Calabria qualche settimana fa. Un’iniziativa corale, nata per «ribadire che libertà, dignità e partecipazione non sono concessioni ma diritti fondamentali, da esercitare ogni giorno, soprattutto per le donne».