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Tra case vuote e sogni da ristrutturare, in Calabria il tema dell’abitare non è mai stato così urgente. Lo sa bene Giovanni Malara, presidente di Confabitare Calabria e vicepresidente nazionale di Confabitare Italia, ospite nei nostri studi per un confronto diretto su un tema che riguarda tutti: la casa, i diritti dei proprietari e le trasformazioni in corso nel panorama urbanistico reggino.
Una voce calabrese al centro del dibattito nazionale
Confabitare è una realtà radicata in tutta Italia, e in Calabria trova un presidio forte nella figura dell’architetto Malara, che ricopre anche la presidenza del Centro Studi nazionale dell’associazione. Un osservatorio privilegiato per analizzare i problemi e proporre soluzioni legislative. «Non siamo solo tecnici o giuristi», spiega, «ma persone che vivono quotidianamente a fianco dei proprietari immobiliari. Ne ascoltiamo le preoccupazioni, traduciamo i problemi in proposte operative».
Confabitare partecipa ai tavoli tecnici alla Camera dei Deputati, come nel caso della riforma del Testo Unico dell’Edilizia. Tra i temi affrontati: riordino degli strumenti edilizi, digitalizzazione e fascicolo del fabbricato. Ma Malara puntualizza: «Digitalizzare non significa solo passare da carta a PDF. Significa creare uno strumento interattivo, che dialoghi tra enti e dia un quadro completo dell’immobile».
Il post-superbonus e le sue ferite
La parentesi del Superbonus ha lasciato più di una scia. «Tanti proprietari hanno scoperto di avere immobili con piccole irregolarità. Il risultato? Lavori bloccati, spese anticipate, progetti sfumati». Malara auspica norme più eque e flessibili: «Non parliamo di condoni, ma di tolleranze. Piccole difformità che possono essere sistemate con intelligenza, evitando che diventino ostacoli insormontabili».
Case chiuse e quartieri dimenticati
Il patrimonio immobiliare calabrese è vasto, ma spesso inutilizzato. Soprattutto nelle periferie, si moltiplicano gli edifici abbandonati, eredità di una cultura che metteva la casa al primo posto. «Oggi molte di quelle case sono vuote, gravate da tasse e in stato di degrado. Bisogna pensare a strumenti nuovi per valorizzarle». Tra le proposte, l’introduzione di contratti di locazione temporanea con canoni calmierati, basati su accordi territoriali chiari, agevolazioni fiscali e incentivi per i proprietari.
«Oggi si parla di emergenza abitativa, ma le case ci sono. Il problema è renderle vivibili e accessibili. Servono regole condivise, impegno pubblico, senso civico». Da qui l’idea di creare nuove forme di dialogo tra proprietari, inquilini e istituzioni. «In Italia funziona o la costrizione o l’incentivo. Noi puntiamo su quest’ultimo, e il canone concordato è un esempio virtuoso».
Il Piano Strutturale Comunale di Reggio Calabria: tra aspettative e criticità
La transizione dal vecchio PRG al nuovo PSC ha acceso i riflettori sul futuro urbanistico di Reggio. «Uno strumento pianificato per vent’anni, partito lentamente e poi accelerato negli ultimi mesi». Secondo Malara, due sono le principali difficoltà: interpretare la nuova normativa e correggere eventuali incongruenze tra i vari documenti.
«Abbiamo scelto un approccio costruttivo, non polemico. Abbiamo aperto un tavolo tecnico e attivato l’Accademia della Proprietà Immobiliare, un luogo di studio e confronto permanente con gli operatori del settore».
Tra media, territorio e confronto
Confabitare partecipa al dibattito anche attraverso testate nazionali come il Sole 24 Ore, Il Resto del Carlino e la sua rivista “Abitare Oggi”. Ma è sul territorio che costruisce relazioni e soluzioni: «In Calabria abbiamo stipulato oltre 200 accordi territoriali nei comuni. Sono strumenti concreti, che aiutano le persone a gestire meglio il proprio patrimonio».
Guardando al futuro, il presidente di Confabitare Calabria ha le idee chiare: «Vogliamo restare interlocutori credibili tra cittadini e istituzioni. Costruire ponti, non creare barriere. Le polemiche non servono. Il dialogo è la nostra arma più forte».
E in un tempo in cui si parla tanto di crisi, c’è ancora chi costruisce. Non solo case, ma cultura del vivere bene. Anche partendo da qui, dal cuore della Calabria.

