«Ho avuto modo di consultare la proposta di “Piano Regionale per la Tutela e la Valorizzazione delle Minoranze Linguistiche di Calabria”, che alla chetichella sarà discusso questo mercoledì all’interno del Comitato Regionale per le Minoranze Linguistiche. Organo istituito ex art.8 L.R. Calabria n.15/2003 dove, tanto per dire, almeno fino all’ultima verifica effettuata la minoranza linguistica greca era rappresentata dal professore Filippo Violi, defunto a breve da quasi dieci anni. Organo dove, a scatola chiusa e senza partecipazione civica, almeno per quanto riguarda questa minoranza, la pubblica amministrazione si autodelega alla conduzione dei propri monologhi programmatici».

A fare queste dichiarazioni è Francesco Ventura, attivista per la rivitalizzazione linguistica della greca di Calabria, il quale sta conducendo alcuni dossier in tema di politiche linguistiche.

«Il Piano sarebbe ottimo qualora si rivolgesse a delle Pro Loco, non qualora pretendesse di intervenire a tutela delle comunità di minoranza linguistica della nostra Regione – chiosa Francesco Ventura – Le lacune indicate come “da definire” nelle voci relative alle fonti di finanziamento e dotazione finanziarie potrebbero forse essere una cornice burocratica per i 45 milioni di euro che si auspicherebbe di ottenere dalla cosiddetta Legge “Magna Grecia”, sponsorizzata dall’onorevole Simona Loizzo almeno dall’estate del 2023. Momento in cui tra l’altro il presidente Roberto Occhiuto preannunciò l’investitura di Antonino Spirlì a commissario dell’odierna Fondazione per la Comunità Greca di Calabria, già Istituto Regionale Superiore di Studi Elleno-Calabri.

Fatto sta che all’interno del Piano chi manca sono proprio le minoranze linguistiche. Utili solo perché propedeutiche a giustificare ridistribuzione di fondi? La Regione è ancora in tempo ad aprire un reale dialogo preliminare con coloro che dichiara di volere sostenere. Altrimenti almeno si abbia il buon gusto di abbandonare ogni ipocrisia di facciata».