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Il Consiglio comunale di Condofuri ha approvato all’unanimità una mozione che chiede il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e riconosce simbolicamente la Palestina come Stato sovrano entro i confini del 1967. Il documento, presentato dal consigliere Pasquale Rodà, ha raccolto l’adesione compatta di tutti i consiglieri comunali che hanno votato la proposta all’unanimità. Si tratta di un’iniziativa politica che mira a dare voce, anche da una realtà territoriale come Condofuri, a una richiesta di giustizia e tutela dei diritti umani in un contesto di grave crisi internazionale.
La mozione fa riferimento agli eventi più recenti del conflitto israelo-palestinese, in particolare alla rottura della tregua nella notte tra il 17 e il 18 marzo scorsi e alla nuova offensiva militare israeliana su Gaza. Il testo denuncia il blocco degli aiuti umanitari, il bombardamento di infrastrutture civili e la conseguente catastrofe umanitaria. Si sottolinea inoltre come la situazione sia degenerata al punto da provocare l’intervento della Corte Penale Internazionale e della Corte Internazionale di Giustizia, con accuse formali nei confronti dei vertici dello Stato di Israele per presunti crimini di guerra.
Nel documento vengono richiamate anche le principali risoluzioni dell’ONU e del Parlamento Europeo che, nel corso degli anni, hanno riconosciuto la legittimità dello Stato di Palestina, tra cui le risoluzioni ONU 3237 del 1974, 43/177 del 1988 e 67/19 del 2012, oltre alla risoluzione 2014/2964 del Parlamento Europeo. Tali riferimenti servono a legittimare l’iniziativa del municipio all’interno di un percorso giuridico e diplomatico più ampio, che coinvolge da tempo la comunità internazionale.
A partire da queste premesse, il Consiglio comunale di Condofuri ha assunto una serie di impegni politici e istituzionali. In particolare, il Comune si impegna a riconoscere la Palestina come Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967; a condannare le gravi violazioni del diritto internazionale in corso a Gaza e in Cisgiordania; a chiedere al Governo italiano di promuovere il cessate il fuoco e la tutela della popolazione civile nei consessi internazionali; a sostenere il Piano Arabo per la ricostruzione della Striscia di Gaza; e a richiedere la sospensione della vendita e del trasferimento di armi verso Israele.
Sono previsti anche atti simbolici, come l’esposizione della bandiera palestinese presso il Municipio e le sedi decentrate del Comune. La scelta di rendere visibile, anche fisicamente, il sostegno istituzionale alla causa palestinese rappresenta un ulteriore strumento di sensibilizzazione pubblica.
Alla proposta iniziale è stata aggiunta un’integrazione da parte dell’ex sindaco e consigliere di minoranza Tommaso Iaria, che invita il governo di Israele a rispettare tutte le precedenti risoluzioni delle Nazioni Unite sul riconoscimento dei diritti del popolo palestinese. L’inserimento di questo punto ha voluto rafforzare ulteriormente l’aspetto diplomatico della mozione, richiamando al rispetto di norme e impegni internazionali condivisi.
Durante la seduta consiliare, l’approvazione del documento è avvenuta senza esitazioni, con una votazione unanime che ha visto tutti i consiglieri convergere sul testo proposto. Un fatto politicamente rilevante, soprattutto per l’assenza di distinzioni partitiche in un momento in cui, su scala nazionale, il dibattito sulla questione palestinese rimane acceso e divisivo.
La mozione approvata dal Consiglio Comunale di Condofuri si inserisce così in un quadro più ampio di mobilitazione istituzionale che, in questi mesi, ha visto diversi enti locali italiani adottare documenti analoghi. L’obiettivo condiviso è quello di esercitare una pressione simbolica sulle istituzioni centrali, affinché l’Italia assuma una posizione più netta e coerente all’interno degli organismi internazionali chiamati a gestire la crisi in Medio Oriente.
L’iniziativa rappresenta anche un messaggio diretto alla cittadinanza: un modo per coinvolgere la comunità nei processi decisionali e nelle riflessioni su questioni globali, in un tempo in cui la sfera locale e quella internazionale appaiono sempre più intrecciate e interconnesse. Resta ora da verificare se il gesto del Consiglio comunale produrrà effetti concreti o stimolerà reazioni da parte degli organi governativi interpellati.