Non è una firma su un documento a fare la differenza, ma il metodo che quella firma prova a introdurre. È da qui che prende forma il Coordinamento della Rete dei Garanti della Calabria per i diritti delle persone con disabilità, presentato e ufficializzato al Consiglio regionale con la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa tra il garante regionale e i garanti comunali già attivi sul territorio.

Un passaggio che prova a mettere ordine in un sistema finora frammentato, fatto di esperienze isolate e disomogenee, e che punta invece a costruire una rete stabile, capace di parlare con una voce sola e di offrire alle persone con disabilità gli stessi strumenti di tutela, indipendentemente dal Comune di residenza.

A coordinare il nuovo assetto sarà il garante regionale per i diritti delle persone con disabilità, Ernesto Siclari, che ha più volte ribadito come la disabilità non possa essere affrontata per compartimenti stagni, ma richieda una visione complessiva e condivisa. «L’obiettivo – ha spiegato – è costruire un coordinamento reale, che consenta ai garanti comunali di confrontarsi, scambiarsi esperienze e garantire un’uniformità di trattamento su tutto il territorio regionale».

La Rete nasce anche per colmare un vuoto strutturale: non tutti i Comuni calabresi hanno istituito la figura del garante. Il Coordinamento, nelle intenzioni, dovrà diventare uno strumento di stimolo e accompagnamento, favorendo l’estensione di questo presidio istituzionale e rendendo più accessibile il sistema di tutela.

Tra le voci intervenute, quella di Fiorella Palmieri, garante comunale di Crotone, che ha sottolineato il valore concreto dell’iniziativa: «Questa rete ci consente di lavorare in sinergia con le istituzioni e di rafforzare la tutela delle persone con disabilità su scala locale e regionale. Il compito è difficile, ma la direzione è quella giusta».

Sulla stessa linea Massimo Barbieri, garante del Comune di Vibo Valentia: «Affrontare le problematiche legate alla disabilità, soprattutto in Calabria, non è semplice. Creare una rete regionale significa dotarsi di uno strumento concreto per leggere i bisogni dei territori e intervenire in modo più efficace».

Il Coordinamento punta inoltre a diventare uno spazio permanente di confronto, non solo tra garanti ma anche con le istituzioni e il mondo associativo, per far emergere criticità, promuovere buone pratiche e avanzare proposte amministrative e normative. Un lavoro che passa anche dal piano culturale.