Un’alleanza strategica per il territorio crotonese prende forma con la firma della convenzione tra ANCE Crotone e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. L’intesa dà il via a uno studio scientifico avanzato sulla resilienza urbana delle città costiere, alla luce dei cambiamenti climatici e delle crescenti vulnerabilità ambientali del territorio.

Il progetto, curato dal Dipartimento di Architettura e Territorio (dArTe) e guidato dalla professoressa Consuelo Nava, è stato presentato nel corso del seminario “La rigenerazione urbana di tipo adattivo delle città costiere del territorio crotonese in scenari di vulnerabilità climatica”, tenutosi nella sede di ANCE Crotone, alla presenza di istituzioni, ordini professionali e mondo accademico.

Non si tratta di un semplice studio teorico, ma di uno strumento operativo concreto per lo sviluppo sostenibile del territorio. L’accordo prevede la realizzazione di un Atlante digitale e informativo del tratto costiero più esposto a rischio, linee guida per la rigenerazione urbana adattiva e due progetti pilota nel comune di Crotone.
L’obiettivo è costruire una rete interistituzionale ampia e collaborativa, capace di orientare le trasformazioni urbane in chiave preventiva e resiliente.

«Il nostro intento – ha dichiarato il presidente di ANCE Crotone, Giuseppe Sammarcoè offrire uno strumento di conoscenza scientifica che possa essere patrimonio comune del territorio.
Un’opportunità per rafforzare il dialogo con le istituzioni locali, come Comune e Provincia, e coinvolgere attivamente gli ordini professionali, affinché questo studio possa avere ricadute concrete sulla pianificazione e sulla qualità urbana della provincia».

Tra gli interventi anche quelli del sindaco di Crotone Vincenzo Voce, del presidente della Provincia Sergio Ferrari e dei rappresentanti degli Ordini degli Architetti, Ingegneri, Geometri e Geologi, a conferma dell’ampia coralità che sostiene l’iniziativa.

Il cuore scientifico del progetto è affidato al laboratorio universitario ABITAlab dell’Università Mediterranea, diretto dalla prof.ssa Nava, esperta nazionale in strategie di pianificazione adattiva.
La metodologia adottata sarà quella del ReKAP – Regenerative Knowledge for Adaptive Planning, che integra scienza del clima, strumenti digitali e progettazione urbana.

Le attività si svilupperanno in tre fasi: mappatura e analisi dei rischi, redazione delle linee guida, progettazione e sperimentazione su aree-test concordate.

«Siamo convinti – ha sottolineato Sammarco – che il futuro delle nostre città dipenda dalla capacità di affrontare con competenza e visione le sfide poste dal cambiamento climatico.
E lo studio che avviamo oggi rappresenta un passo deciso in questa direzione».

Un passo ambizioso, che punta a fare della provincia crotonese un laboratorio di innovazione urbana, capace di anticipare le criticità ambientali e restituire ai cittadini un territorio più sicuro, sostenibile e attrattivo.
Una scommessa sul valore della conoscenza condivisa e sulla cooperazione tra pubblico, privato e mondo della ricerca.