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Le OO.SS. CONFSAL-UNSA, UIL PA e CGIL FP comunicano che mercoledì 6 agosto 2025 il personale in servizio presso l’Ufficio delle Dogane di Gioia Tauro si asterrà dal lavoro per l’intera giornata, nel rispetto della normativa vigente garantendo solo i servizi pubblici essenziali.
Lo sciopero segue lo stato di agitazione già dichiarato e il fallimento del tentativo di conciliazione presso la Prefettura di Reggio Calabria dello scorso 9 giugno.
Motivazioni della mobilitazione
-Declassamento dell’Ufficio con conseguente perdita economica per i lavoratori;
-Grave carenza di personale e aumento insostenibile dei carichi di lavoro;
-Condizioni organizzative e logistiche inadeguate;
-Ampliamento delle competenze previsto dal 1° novembre 2025, senza alcun rafforzamento dell’organico o delle risorse.
Il personale ha inoltre deciso di sospendere ogni disponibilità allo straordinario dal 6 agosto al 3 settembre, come ulteriore segnale di protesta. Il 29 luglio 2025, le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno ricevuto la risposta ufficiale della Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, confermando lo sciopero, nonostante l’Agenzia delle Dogane, con nota del 25 luglio, aveva tentato di bloccare l’iniziativa sindacale sollevando presunte violazioni della regola della rarefazione soggettiva e criticando la scelta del periodo estivo.
La Commissione ha rigettato ogni rilievo, riconoscendo la piena legittimità sia dello sciopero che dell’astensione dal lavoro straordinario, ritenendoli conformi alla normativa vigente. «Abbiamo vinto la prima battaglia. – si legge in una nota – L’Agenzia ha tentato di fermarci, ma la nostra azione è stata giudicata pienamente legittima. Lo sciopero del 6 agosto e l’astensione dallo straordinario fino al 3 settembre sono confermati».
«La Commissione ha inoltre annunciato l’intenzione di avviare da settembre un confronto con le parti sociali per giungere alla sottoscrizione di un Accordo unitario sul diritto di sciopero nelle Agenzie fiscali, ancora privo di disciplina specifica. In un territorio a forte densità mafiosa, l’Ufficio delle Dogane di
Gioia Tauro rappresenta un avamposto strategico dello Stato. Le condizioni attuali mettono a rischio non solo la salute e la dignità dei lavoratori, ma anche l’efficacia dell’azione pubblica nel contrasto alla criminalità e ai traffici illeciti. È l’ennesima riforma che non valorizza un presidio di legalità – conclude la nota – . Noi non arretriamo. Continueremo a lottare per un’organizzazione più giusta, sicura ed efficiente».