Emis Killa, nome d’arte di Emiliano Rudolf Giambelli, è coinvolto in un’indagine che ha scosso il mondo del tifo organizzato. L’inchiesta, denominata “Doppia Curva”, ha portato allo smantellamento delle curve milaniste e interiste, ritenute epicentro di attività criminali. L’artista è indagato per associazione a delinquere a causa dei suoi rapporti con Luca Lucci, capo ultrà rossonero arrestato per narcotraffico e tentato omicidio.

Durante una perquisizione nella sua abitazione nel Milanese, le forze dell’ordine hanno trovato armi da taglio, un taser e una considerevole somma di denaro contante. Questo, insieme alla sua partecipazione a un’aggressione ai danni di uno steward allo stadio San Siro, ha portato all’emissione di un Daspo di tre anni, impedendogli di partecipare a qualsiasi evento sportivo.

Il ritiro da Sanremo e i legami con la Calabria

Inizialmente previsto tra i partecipanti alla 65ª edizione del Festival di Sanremo con il brano “Demoni”, Emis Killa ha deciso di ritirarsi, dichiarando di voler lasciare spazio alla giustizia per indagare senza pressioni mediatiche. Tuttavia, le polemiche non si sono placate: sono emersi collegamenti tra il rapper e figure vicine alle cosche calabresi, in particolare tramite la frequentazione di individui legati alla ‘ndrangheta.