In occasione della XXX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie anche l’Istituto Scolastico “Pentimalli Paolo VI Campanella” di Gioia Tauro ha lasciato la sua impronta culturale a Trapani. La tanto attesa manifestazione, promossa dall’associazione “Libera” e da “Avviso Pubblico”, ha visto la compatta rappresentanza di allieve e allievi della Scuola unirsi agli studenti provenienti da ogni parte d’Italia, contribuendo da una parte a rendere ancora più vibrante la testimonianza collettiva contro ogni forma di criminalità, dall’altra a riaffermare con forza i valori della democrazia per esercitare nella società un ruolo da protagonisti.

Attraverso il coinvolgimento diretto, gli studenti di Gioia Tauro hanno potuto accogliere e interiorizzare ulteriormente il senso della legalità e della giustizia non solo come principi astratti, ma come valori concreti da tradurre nella quotidianità. L’anno scorso a Roma e quest’anno a Trapani, l’Istituto Scolastico “Pentimalli Paolo VI Campanella” ha colto l’opportunità di fare in modo che memoria e impegno potessero intrecciarsi sinergicamente, lasciando un segno profondo nel già avviato percorso formativo che è stato intrapreso attraverso progetti di sensibilizzazione e azioni di coinvolgimento collettivo.

«Il ricordo di tante vittime, che si sono sacrificate per la legalità, é un percorso importante – Ha affermato il dirigente scolastico Domenico Pirrotta, che, insieme ad alcuni docenti, anche in questo evento è stato sempre al fianco degli studenti -.Hanno sacrificato la loro vita proprio per darci più libertà, quindi noi abbiamo il dovere di far ricordare ai ragazzi questi uomini e donne che sono state persone coraggiose, che hanno pagato con la vita il loro impegno per la società. Quanto mai opportuno é stato al contempo il riferimento al convegno/studio sul campo, che la nostra Istituzione scolastica promuoverà il 2, 3 e 4 aprile per far conoscere agli allievi i luoghi confiscati alla criminalità organizzata, che sono ritornati allo Stato, e possono dunque essere utilizzati dai cittadini».