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Ad aprire l’assemblea pubblica tenutasi nel salone parrocchiale di Montebello è il parroco don Giovanni Zampaglione, che ha accolto le richieste dei cittadini di confrontarsi con il primo cittadino del comune montebellese, la dottoressa Maria Foti. «Ringrazio tutti voi che avete risposto all’invito per quest’assemblea pubblica alla presenza della sindaca e Amministrazione di Montebello. Riprendo un’espressione molto bella di Giorgio la Pira: Non si dica quella frase poco seria: la politica è una cosa brutta! No: l’impegno politico, è un impegno che deve poter convogliare verso di sé gli sforzi di una vita tutta tessuta di preghiera e meditazione, di prudenza, di fortezza, di giustizia e di carità».
Don Zampaglione cita anche papa Francesco secondi il quale «la politica è una delle forme più alte della carità, perché cerca il bene comune». «Noi cristiani, afferma don Giovanni, non possiamo “giocare da Pilato” e lavarci le mani. Coinvolgersi nella politica è un dovere per il cristiano. Mi auguro che da quest’assemblea, a seguito dei vari interventi che ci sono stati, ci siano delle risposte concrete da parte dell’Amministrazione comunale. I cittadini hanno bisogno di fatti, non parole».
A seguire l’intervento della giornalista Claudia Pugliese, che ha presentato le istanze dei cittadini del territorio, in particolare della borgata di Masella e della frazione di Placa. La Pugliese ha sollevato la situazione del bivio di Sant’Elia, porta d’entrata dell’entroterra comunale, pieno di arbusti che restringono notevolmente la carreggiata e ne limitano quasi completamente il passaggio. Non è da meno la condizione dell’ex strada provinciale Sant’Elia-Fossato, per la quale andrebbero segnalati costantemente i rischi dal comune, quale ente vigilante. La stele di Edward Lear, inaugurata a suo tempo dal Comune, è stata abbandonata a sé stessa: su input di Don Giovanni Zampaglione, alcuni volontari l’hanno ripulita, poi il nulla. Questa è, peraltro, posizionata in un slargo che si affaccia su Pentedattilo, ora pieno di arbusti e sterpaglie varie.
«Chiediamo al signor sindaco di restituire questo luogo ai cittadini e di darne il giusto decoro», rincara la Pugliese. «Per quel concerne la spazzatura, il servizio funziona, anche se non sono mai stati mandati operai per una pulizia straordinaria, soprattutto nelle aree interne, che ne necessiterebbero almeno una volta al mese per zona. In questi anni alcuni volontari e Associazioni del luogo, hanno dovuto provvedere per la pulizia del paese e sopperire al mancato servizio. Non vengono mai attenzionate le strade, la pulizia delle cunette, dei tombini o tappate le buche presenti. E la disinfestazione sul territorio comunale non è stata mai effettuata.
La borgata di Masella è, inoltre, a rischio idrogeologico e non si è fatto mai nulla per risolvere i problemi. La piazzetta accanto alla chiesa, se così può definirsi, visto che è costituita da giusto 3 panchine, è in stato di degrado totale e sono i volontari a doverla pulire. D’inverno i ragazzi si riuniscono nei locali parrocchiali, d’estate, invece, manca un luogo decoroso all’aperto, in cui poterlo fare. Per non parlare dell’ex Sanatorio che non è stato più preso in considerazione e crea rischi ecologici importanti, a causa dell’eternit che continua ad essere depositato e che non è mai stato bonificato, per non parlare dei rifiuti ingombranti presenti, più volte segnalati dal parroco don Giovanni Zampaglione, per mezzo pec al comune. Qualcosa è stato rimosso, ma davvero poco rispetto a tutto ciò che è presente.
Nelle strade del paese mancano le linee che definiscono le carreggiate nelle strade comunali, e la tabella che segnala la denominazione del paese, manca sul finire di Masella direzione Montebello.
Un altro capitolo molto triste è quello riguardante l’acqua che manca, è iniziata già la chiusura, ma non è stata né programmata né viene comunicata ufficialmente e per tempo, bisogna che il comune vigili da questo punto di vista anche per gli abusi che se ne fanno.
Festa e contributo: la comunità di Masella, in questi anni, non ha mai avuto un contributo, rispetto a Saline che viene agevolata ogni anno, quindi le comunità dell’entroterra si chiedono se esistono figli e figliastri. Andava utilizzata una linea che fosse giusta per tutto il territorio comunale, e magari offrire ogni anno una serata per zona. Per non parlare del fatto che andrebbe programmato un calendario di eventi assieme alle Associazioni del luogo e alla Pro loco “Montebellum“, che nonostante sia neonata sta già dimostrando di lavorare molto bene. In tempi non sospetti si era parlato di dare dei piccoli contributi per le feste parrocchiali. La cittadinanza si chiede: ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B, o parrocchie di serie A e parrocchie di serie B?
Il comune dovrebbe anche segnalare al Demanio la situazione di degrado in cui versano le fiumare, piene di rifiuti di ogni genere che inquinano persino le falde acquifere.
Per quanto riguarda Placa, mancano i guardrails nelle strade che sono davvero pericolose e poco sicure, in più vanno ripulite dalle sterpaglie che le hanno letteralmente invase. Oltre al fatto che a Placa, l’acqua manca, piuttosto, spesso riferiscono gli abitanti esasperati.
A Masella un cittadino riferisce di aver raccolto i residui di terra, lasciati dall’acqua all’interno delle cisterne, mostrandoli al primo cittadino e lamentando che non viene mai effettuata la pulizia del serbatoio.
Per non parlare dei cimiteri che sono molto trascurati e sporchi e manca persino un bidone della spazzatura dove versare i rifiuti, oltre al fatto che manca l’acqua per tutta l’estate.
Ci auguriamo, che a seguito di questo incontro, la Signora sindaca e tutta l’amministrazione comunale prenda contezza anche dei problemi dell’entroterra. Non siamo figli di un Dio minore, ma figli che amano il proprio territorio e che lo vorrebbero vedere splendere. Il Comune faccia la sua parte, vigilando e cercando di essere presente su tutto il territorio, consapevoli che anche i cittadini debbano comportarsi civilmente, ma meritano certamente di avere almeno i servizi essenziali, conclude la giornalista Claudia Pugliese. La sindaca è stata messa alle strette anche da diversi cittadini presenti che hanno espresso il loro malcontento. Il giornalista Vincenzo Malacrinò che le ha espressamente chiesto cosa fatto per l’entroterra nei suoi 4 anni di mandato? Il primo cittadino ha dovuto ammettere di non aver lasciato un’opera, ma piuttosto di aver perso un bando per le aree interne.
Sempre Malacrinò le chiede che voto si sarebbe data per il suo operato. La sindaca si esprime dandosi la sufficienza, una sufficienza che le è stata ampiamente contestata dai presenti. In rappresentanza di Fossato Jonico, Romina Palamara e Mimmo Pellicanò, i quali lamentano una chiusura dell’amministrazione soprattutto nei confronti del terzo settore. La Palamara mette a conoscenza i progetti SNAI dell’Area grecanica e nello specifico di Montebello Jonico e sul timore che un eventuale errore di progettazione dell’amministrazione comunale potrebbe causare un danno erariale che Montebello Jonico, comune capofila potrebbe rischiare di pagare. La stessa chiede spiegazioni sul piano spiaggia comunale e la sindaca da una risposta vaga, ribadendo che potrebbe partire il prossimo anno, ovvero a fine mandato, 5 anni per un piano spiaggia sembrano decisamente troppi. Sul disservizio di uno dei pulmini scolastici, la Foti ha lamentato l’assenza dell’autista. Un’amministrazione comunale questa che i cittadini presenti giudicano incompetente, perchè ha prodotto poco o nulla, in ben 4 anni di mandato. Cosa ci si può aspettare nel poco tempo che è rimasto loro per operare?».