Secondo il sindaco il piano di Occhiuto porterà gli ospedali spoke a diventare satelliti degli hub, riducendo servizi e budget sul territorio
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«L’obiettivo sarà quello di accorpare tutti gli ospedali provinciali (sia spoke che Hub) sotto uniche aziende ospedaliere (AOP), con le Aziende Sanitarie Provinciali (ASP) che invece saranno specializzate esclusivamente sull’assistenza territoriale. Firmato. Roberto Occhiuto.
Lo ha scritto nel “programma di governo” presentato in apertura della nuova legislatura ed approvato nella prima seduta dal Consiglio regionale e votato da tutti gli eletti di maggioranza.
Cosa vuol dire? scrive in una nota il sindaco di Polistena Michele Tripodi. Significa che a breve gli ospedali situati fuori dai capoluoghi provinciali (presidi spoke e territoriali) diventeranno satelliti degli ospedali hub, cioè quelli più grandi che formeranno insieme una cosa sola.
Gli ospedali nella Piana e nella Locride, conteranno meno. Poi, piano piano, verranno smantellati. E non è tutto!
Lo dicono i primi atti, non solo il programma di governo. Ad esempio la delibera n. 1093 del 26 novembre 2025 dell’ASP, che interessa i Distretti Tirrenico e Jonico, applica lo stesso principio alle strutture convenzionate, tagliando i budget di spesa nei territori della provincia. Già molti utenti in questi giorni stanno per essere dirottati su Reggio Calabria per esami specialistici.
Il principio di centralizzazione dunque vale per tutto, per gli ospedali pubblici come per i privato convenzionati. Praticamente un grande disagio nel disagio.
Ma allora è vero..è in atto un processo di accentramento?
Esatto, il buongiorno si vede dal mattino e di questo passo non ci sarà spazio per il nuovo ospedale a Palmi, nè sarà potenziato l’ospedale di Polistena. Tutto ruoterà attorno alla città con una chiara centralizzazione del potere di scelta sull’esempio di “Azienda Zero”. E ciò perché il Presidente Occhiuto Commissario (bis) alla sanità ha iniziato male la sua nuova legislatura regionale senza ascoltare i bisogni di sanità di ciascun territorio e della gente comune, negandosi persino al confronto e soprattutto agendo in senso opposto rispetto a quanto promesso in campagna elettorale. Che fare allora? Ribellarsi… lottiamo insieme per il diritto alla salute».
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