Un duro attacco del Gruppo Civico “Noi Siamo Arghillà – La Rinascita” all’Amministrazione comunale di Reggio Calabria dopo l’inaugurazione di un Ecocompattatore nel quartiere, salutata dal vicesindaco Paolo Brunetti e dall’assessore all’Ambiente Filippo Burrone come simbolo di rigenerazione urbana.

«Proseguono le passerelle istituzionali e il Comune continua a brillare di luce non propria», afferma la presidente Patrizia D’Aguì, denunciando «l’ennesimo tentativo di mistificazione della realtà».

Secondo il gruppo civico, l’impianto non sarebbe frutto di un impegno diretto del Comune, ma parte del progetto “F.A.T.A. – Fuoco, Acqua, Terra, Aria Comunità” del Consorzio Ecolandia, finanziato con i fondi dell’8x1000 della Chiesa Valdese e realizzato da associazioni «vicine all’Amministrazione».

«Il Comune non ha investito risorse proprie – prosegue D’Aguì – e si è limitato a un partenariato istituzionale. Non è questa la rigenerazione che chiediamo da anni: un singolo intervento non può cancellare la realtà quotidiana di discariche a cielo aperto, roghi tossici, miasmi e degrado diffuso».

Per la presidente, l’inaugurazione dell’Ecocompattatore rappresenta un gesto «puramente simbolico, se non propagandistico». «È facile accendere i riflettori per un giorno, scattare fotografie e parlare di futuro – afferma – ma la verità è che, spenti i microfoni, Arghillà torna invisibile».

Il gruppo conclude rinnovando il proprio impegno: «Noi Siamo Arghillà non smetterà mai di denunciare e di lottare, perché i veri mostri da combattere non indossano maschere: sono l’indifferenza, l’inerzia e la vergogna istituzionale».