Il Coordinamento di Quartiere di Arghillà, ETS composto da associazioni e cittadini della zona impegnati nella difesa dei diritti e dei beni comuni, insieme ad Ace Medicina solidale – ASD Arghillà - Azimut - Cooperativa Collina del Sole - Energie di comunità ( Action Aid – Csi – Medici del Mondo – Non una di Meno ) - Fare Eco - Legambiente Reggio Calabria Città dello Stretto - Parco Ecolandia- Udi Unione Donne in Italia Reggio Calabria, tutte organizzazioni che operano da tempo ad Arghillà, hanno rivolto un accorato appello al Comune di Reggio Calabria, alla Presidente del Consiglio dei Ministri e al Presidente della Regione ed a tutti i deputati e senatori eletti in Calabria perché non si perdano i finanziamenti dei progetti Pinqua (riqualificazione delle periferie), come sembrerebbe essersi già verificato da alcune notizie apprese dalla stampa.

Il Coordinamento di Quartiere e le citate associazioni che da tempo sono impegnate sul territorio, sono consapevoli che gli interventi dei Pinqua possono essere considerati insufficienti, tali e tante sono le criticità dellle periferie come Arghillà, ma nello stesso tempo essi sono altamente simbolici in quanto rappresentano finalmente il primo degli interventi attesi sul quartiere, tanto problematico quanto ricco di potenzialità per il riscatto, che si attende da 40 anni, per cui vanno assolutamente salvati i fondi dei Pinqua e occorre che le Istituzioni trovino le soluzioni adeguate per non rubare la speranza alle periferie, sbloccando i fondi o ricercando altre risorse per darne continuità.

Il Coordinamento di Quartiere e le associazioni hanno appreso dalla stampa che il finanziamento è stato parzialmente revocato a causa dell’ipotizzata impossibilità da parte del Comune di Reggio Calabria a rispettare il termine del 31 marzo 2026 per la fine dei lavori,ed osservano che questo finanziamento è il punto d’arrivo, ma nello stesso tempo di partenza, di un processo lunghissimo che trova origine nelle criticità ataviche del quartiere Arghillà tristemente assurto a simbolo di degrado, abbandono e povertà sociale ed educativa tanto da essere inserito in una delle 15 periferie più a rischio d’Italia nel Rapporto del Comando Generale dei Carabinieri. 

La compromissione dei Pinqua comporterebbe conseguenze gravissime oltre che direttamente sui cittadini del popoloso quartiere anche su quanti, istituzioni, enti locali, associazioni, imprese, semplici cittadini, si sono prodigati nel tentativo di ricondurre a normalità la vita nel quartiere;

Il coordinamento aveva già sollecitato la velocizzazione degli iter e richiesto informazioni al Comune sullo stato dei lavori fin dal 12 gennaio 2025 e da ultimo pubblicamente all’assessore pro tempore all’urbanistica durante l’incontro sulla pianificazione urbana tenutosi all’Urban Center di Reggio Calabria il 5 novembre 2025, e oggi chiede di conoscere la reale situazione e i rimedi di tale paventata revoca, assolutamente da scongiurare, per le conseguenze che avrebbe sia direttamente nella speranza di rinascita del Quartiere che in quanti si impegnano quotidianamente per supplire alla mancanza di servizi e prospettive di vita, tentare un rilancio della partecipazione attiva e il ripristino della legalità, e si appella al Presidente del Consiglio dei Ministri,a tutte le forze politiche,e in particolare ai parlamentari eletti in Calabria e al Presidente della Regione Calabria, perché vogliano e sappiano individuare gli strumenti idonei a scongiurare la perdita di questa opportunità di riqualificazione del Quartiere e dei Quartieri cittadini, (non dimentichiamo che i Pinqua interessano anche altre periferie reggine) che rappresenterebbe una sconfitta per tutto il popolo calabrese e italiano, oltre che reggino.