«Dopo la riapertura delle scuole a settembre, il passo successivo non meno importante nella organizzazione scolastica è il rinnovo degli organi collegiali, declinati in ogni ordine e grado di istruzione pubblica. Le operazioni di voto per gli organi di durata annuale e quelle per il rinnovo annuale della rappresentanza studentesca nel consiglio d’istituto delle istituzioni scolastiche d’istruzione secondaria di II grado vanno concluse entro il 31 ottobre. Invece la data delle elezioni per il rinnovo dei Consigli di circolo/istituto scaduti per decorso triennio o per qualunque altra causa è fissata nei seguenti giorni: Domenica 23 novembre 2025 (dalle ore 8:00 alle ore 12:00), Lunedì 24 novembre 2025 (dalle ore 8:00 alle ore 13:30)». È quanto riporta in una nota il professore Guido Leone, già Dirigente tecnico Udr Calabria.

«L’utenza scolastica nella provincia reggina a vario titolo interessata è piuttosto numericamente consistente: a recarsi alle urne sono i genitori di 70.500 studenti delle scuole di ogni ordine e grado e i 27mila allievi delle scuole superiori.

La circostanza elettorale va enfatizzata perché è auspicabile che almeno quest’anno si registri una inversione di tendenza rispetto ai dati partecipativi degli ultimi anni, quando il voto complessivo dei genitori ha toccato i minimi storici.

Infatti, ad un periodo di grande partecipazione popolare e democratica dei genitori alla gestione della scuola che esprimeva la sincera volontà di instaurare un rapporto efficace tra scuola e famiglia, si è sostituita, poco alla volta, la ritualità delle riunioni (Consiglio di intersezione, interclasse, classe) e delle assemblee nelle quali il ruolo del genitore è spesso quello di spettatore e non di attore dell'evento. I genitori sanno bene come sia difficile proporsi in prima persona o stimolare la partecipazione di altri genitori nelle istituzioni scolastiche: demotivazione, stanchezza, senso di inutilità si sono sostituiti all'entusiasmo con cui gli Organi Collegiali vennero accolti come strumento di democrazia e di gestione sociale della scuola.

Nel tempo essi si sono definiti come per lo più organismi senza un ruolo reale, legittimati solo dal formalismo giuridico e privi di effetti concreti.

Infatti i dati sull’affluenza dei genitori alle elezioni dei propri rappresentanti a scuola diminuiscono costantemente.,vengono praticamente disertate nella maggior parte dei casi.

I genitori scelgono, a quanto pare, di intervenire a cose fatte, ricorrendo alla giustizia amministrativa non solo per bocciature ritenute ingiuste ma anche per modificare, sempre a posteriori, elementi di organizzazione scolastica.

In molte classi si fatica a trovare mamme e papà disposti ad essere eletti; molte di esse, spesso, rimangono senza rappresentanti.

Secondo una delle ultime indagine condotta dal ministero dell’Istruzione sulle elezioni per il Consiglio d’Istituto csi é un radicato disinteresse da parte dei genitori nel votare i propri rappresentanti. La partecipazione al voto si è fermata all’11%, poco più di un genitore su dieci.

Tutti sappiamo che la scuola è un’influente istituzione educativa ed occupa un ruolo significativo nella vita dei nostri figli, tant’è che è il punto di riferimento per la loro istruzione.

Ecco perché non si può rinunciare a quegli spazi che gli OO.CC. hanno aperto a cominciare dal riconoscere la presenza istituzionalizzata dei genitori nella scuola. Questi anni di esperienza negli Organi Collegiali e i pericoli dell'autonomia mal intesa (particolarismo e localismo) ci inducono ad affermare che oggi occorre ancora di più nel nostro territorio in particolare un organismo a supporto dell'autonomia per superare l'autorefenzialità della scuola.

Rilanciare, dunque, su basi nuove il ruolo dei genitori, partendo dal territorio, dal comune, dalla provincia, dalla regione. Personalmente penso, ad esempio, che un grande ruolo potrebbe avere un consiglio scolastico comunale composto dai genitori rappresentanti di classe e di scuola, sia pubbliche che private. Questi genitori ,molto rappresentativi, unitamente a rappresentanti dell’economia locale e di varie formazioni culturali tipiche del territorio, potrebbero operare come consulenti per l’assessorato alla pubblica istruzione e anche svolgere attività autonoma diretta su alunni e genitori.

Inoltre, uno spazio genitori comunale servirebbe a rigenerare un comune sentire genitoriale che si è spappolato o addirittura disperso.

Insomma – conclude il professore Guido Leone, già Dirigente tecnico Udr Calabria – non genitori sindacalisti dei figli, ma genitori “progettuali”.

Loro sono la chiave di tutto. Lo aveva capito 58 anni fa Don Milani che così apre la sua “Lettera ad una professoressa”:”Questo libro non è scritto per gli insegnanti, ma per i genitori. E’ un invito ad organizzarsi”».