«Dopo un affidamento diretto illegittimo, ora scoprono che serviva una gara. È la conferma di tutte le criticità sollevate»
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«La determina n. 931 dell’11 dicembre 2025 fotografa in modo impietoso ciò che abbiamo denunciato per mesi: l’Amministrazione ha attivato il sistema Cerbero con un affidamento diretto privo dei presupposti, e oggi, improvvisamente, corre ai ripari avviando una procedura aperta da 140.000 euro per gli stessi servizi prima assegnati in modo “semplificato”.
Se oggi il Comune ritiene necessario una gara completa, significa che l’affidamento diretto non era adeguato, non era proporzionato e non era legittimo. È un riconoscimento implicito – ma chiarissimo – delle criticità amministrative e procedurali che abbiamo contestato in Consiglio.»
Un affidamento diretto che non poteva essere fatto
La determina stessa afferma che il Comune:
• non è in grado di svolgere internamente i servizi, • deve affidare attività complesse come interrogazioni CED, notifiche, gestione pratiche e supporto legale, • deve ricorrere a una procedura aperta per garantire trasparenza e concorrenza.
Ma questi elementi erano identici già mesi fa, quando l’Amministrazione scelse invece la scorciatoia dell’affidamento diretto.
«Se oggi dichiarano che la procedura corretta è la gara aperta – continua Siclari – allora è evidente che la scelta del passato era illegittima o comunque carente sotto il profilo normativo, con possibili riflessi di responsabilità amministrativa.»
Una gara non sana gli errori del passato
La procedura aperta non cancella:
• la DPIA tardiva, approvata tre mesi dopo l’attivazione del sistema,
• l’ordinanza retroattiva, firmata il 28 luglio ma valida dal 22,
• la mancata informativa preventiva ai cittadini,
• la classificazione del rischio errata,
• la governance privacy discutibile,
• le dichiarazioni tecnicamente sbagliate su presunte omologazioni e certificazioni GDPR.
Ora si tenta di sistemare la parte contrattuale, ma restano le violazioni più gravi del GDPR e del Codice della Strada che incidono direttamente sulla legittimità delle sanzioni emesse.
Siclari: «È una corsa contro il tempo. Ma la legalità non si recupera a posteriori»
«L’urgenza dichiarata nella determina non può legittimare ciò che avrebbe dovuto essere fatto correttamente dall’inizio.
L’Amministrazione sta cercando di rimettere ordine, ma non si può attivare un sistema di sorveglianza e accertamento così delicato senza DPIA, senza informativa, senza atti validi e senza una gara adeguata, per poi dire ai cittadini: “È tutto regolare”.
La legalità non è un optional, né uno slogan da tirare fuori solo quando fa comodo.»
Richiesta di chiarezza e trasparenza
«Chiedo all’Amministrazione di spiegare pubblicamente:
• perché si è scelto un affidamento diretto per un servizio così complesso;
• perché solo ora si ammette la necessità di una gara aperta;
• quali garanzie sono state violate nei mesi di attivazione irregolare del sistema;
• quali rischi corre il Comune sul piano del contenzioso e del danno erariale.»

