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Si è chiusa con i playoff contro Pescara una delle stagioni più intense e significative nella storia della Futura. Un bilancio che, nonostante l’amarezza per la mancata promozione, resta nettamente positivo. A tracciare il punto è il tecnico Tonino Martino, che in un’intervista sincera e commossa ripercorre le tappe di una cavalcata entusiasmante.
«Fa strano ritrovarsi qui senza una partita sabato prossimo», esordisce Martino, con ancora negli occhi le immagini della doppia sfida playoff. «Abbiamo fatto un campionato di altissimo livello, disputando due gare all’altezza del percorso fatto. Sono soddisfatto, anche se è stato straziante vedere i ragazzi in lacrime a fine partita. So quanto ci tenessero, quanto amore abbiano messo per questa maglia.»
È un racconto che trasuda emozione. «Ho dovuto lasciare lo spogliatoio prima per andare a farmi una doccia, non riuscivo più a reggere la loro delusione. Ma questi ragazzi meritano un applauso: devono essere fieri di ciò che hanno costruito.»
Il bilancio è anche individuale: «Per alcuni è stato un trampolino di lancio, per altri l’anno della conferma. Penso a Peppe Scopelliti, rientrato dopo un brutto infortunio, o a chi è tornato ad altissimi livelli. Abbiamo riscoperto giocatori fondamentali per questo gruppo.»
Il tecnico ammette che i dettagli hanno fatto la differenza. «Contro il Pescara non siamo stati inferiori, anzi: abbiamo ricevuto i loro complimenti. Ma in certe situazioni l’esperienza pesa, soprattutto sulle palle inattive. Le nostre disattenzioni hanno avuto un costo.»
Per la prima volta, Martino si sofferma anche sugli arbitraggi: «Non mi lamento quasi mai, ma tra andata e ritorno ci sono state decisioni discutibili. Le immagini parlano da sole, anche se ormai è inutile pensarci. Quel che conta è celebrare un’annata straordinaria, forse la migliore nella storia della Futura.»
Fondamentale, nel racconto del mister, è stato anche il ruolo del pubblico: «Il tifo è stato uno dei protagonisti. Abbiamo vissuto emozioni speciali grazie alla curva delle mamme, ai bambini che ci aspettavano all’ingresso. Un’atmosfera unica.»
Martino non dimentica l’Under 19, protagonista di una grande stagione: «Un plauso al mister Francesco De Stefano e ai suoi ragazzi. Con un pizzico di fortuna in più, avrebbero potuto centrare i quarti dei playoff scudetto. Penso ad Alessandro Squillaci: la sua crescita è un segnale importante. La società sta lavorando bene, a 360 gradi.»
Nemmeno gli infortuni hanno fermato la Futura: «Ogni settimana un problema, sembrava una maledizione. Ma proprio le difficoltà ci hanno uniti. Chi aveva avuto meno spazio ha saputo rispondere alla grande.»
Un simbolo della stagione, per Martino, è la vittoria contro l’Itria: «Eravamo reduci da una sconfitta con il Taranto, senza Pedotti. Eppure abbiamo vinto una partita incredibile, piena di carattere. Ho visto correre come leoni: Honorio strepitoso, Pizetta incredibile, Labate e Torino determinanti.»
Poi un ringraziamento speciale a due figure spesso nell’ombra ma centrali: «Angelo Saccà è la Futura. Uomo di sport, sempre con la parola giusta. Un riferimento per tutti. E mio fratello Filippo… non ha mai avuto un ruolo ufficiale, ma ha partecipato a ogni allenamento. I ragazzi lo adorano, per me è stato fondamentale.»
Il finale è tutto del mister: «È stata una stagione che rimarrà nella storia. Ora stacchiamo la spina, ma siamo già pronti a ripartire. Grazie a tutti, davvero.»
Una stagione da incorniciare, che ha riportato la Futura nel cuore degli sportivi. Con la consapevolezza che, forse, il meglio deve ancora venire.

