Una vittoria importante, ma che sa di riflessione. È questa l’aria che si respira nel campo della Dierre. Benedetto Epifani analizza con la lucidità di chi sa che la squadra può dare di più.

Benedetto, che sfida è stata quella di stasera?

«È stata una sfida strana. Noi dobbiamo ripartire dalle cose buone che abbiamo fatto. Questa partita è stata piena di errori, di concentrazione al tiro, difese che dobbiamo rivedere. Ma dobbiamo lavorare. Intanto la cosa buona sono i due punti che portiamo a casa in classifica e dobbiamo iniziare, forse, a lavorare ancora di più».

Il punto di svolta, come spesso accade, è arrivato nell’ultima frazione di gioco. Cosa è scattato nel quarto periodo che ha permesso alla Dierre di decidere l’incontro?

«Abbiamo deciso di giocare. Abbiamo alzato l’intensità difensiva e abbiamo alzato i rimbalzi in attacco. C’è stato un po’ più di ordine. Abbiamo messo triple importanti che ci hanno dato quei nove punti di vantaggio, e li abbiamo saputi gestire».

Nonostante le criticità emerse, Epifani non ha dubbi nel riconoscere il merito di un compagno, il suo co-playmaker La Mastra: «Non ha mai mollato, in difesa e in attacco, ha messo triple e canestri importanti ed è stato molto bravo».

Lo sguardo, però, è già rivolto al futuro. Quali sono i prossimi obiettivi per la Dierre?

«Sicuramente ritornare a macinare fin dall’inizio penso sia il dictat principale. Iniziare a ‘sporcare’ più palloni, essere più quadrati. Dobbiamo fare il nostro gioco, lavorare, iniziare a macinare dal primo all’ultimo minuto. Serve una risposta anche a noi stessi. Quindi ora lavoriamo bene in settimana e sabato dobbiamo farci trovare pronti».

Un impegno chiaro e un’analisi onesta che dimostrano la maturità della squadra. La vittoria resta un tassello fondamentale, ma per Epifani e i suoi, la strada per esprimere il vero potenziale della Dierre è ancora in salita. La risposta, come dice lui, dovranno darla prima di tutto a se stessi.