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«Chiedo alle autorità predisposte a riaprire una struttura in cui, con un bacino ampissimo di bambini impegnati in diverse pratiche sportive, come calcio, tennis, basket,pallavolo,atletica,danza, venga riaperto per svolgere le visite mediche sportive. Non lo chiedo solo come attuale responsabile del settore giovanile della Gioiese ma a nome di tutti i sportivi della Piana di Gioia Tauro e non solo». È quanto scrive Domenico Bagalà, responsabile delle Politiche Safeguarding e del settore giovanile della Gioiese.
«Il mio invito è rivolto agli enti preposti, affinché si attivino a riaprire a Gioia Tauro una struttura che dia la possibilità ai giovani atleti di svolgere visite mediche, al fine di ottenere il rilascio del certificato di idoneità sportiva.
Una volta si facevano le visite mediche all‘Asl a Gioia Tauro e chi non superava il reddito aveva la possibilità di prenotare con l’impegnativa la visita pagando una cifra simbolica. Di sicuro non quanto chiedono oggi le strutture private, una cifra che si agira intorno ai 50 euro. Molti ragazzi non hanno potuto così praticare sport nella scorsa stagione, in molti casi con un nuclei famigliari numerosi,con condizioni economiche precarie per potergli garantire la visita medica a privata.
Sono stato costretto, a malincuore, a non farli partecipare per non mettere a rischio la loro salute. Ho già inoltrato una richiesta d’intervento anche alla garante della salute della Regione Calabria Anna Maria Stanganelli. Sono sicuro che la classe politica sia dalla nostra parte e si impegni a dare la possibilità di fare sport a tutti i ragazzi. Lo sport deve essere accessibile a tutti». Così conclude Domenico Bagalà, responsabile delle Politiche Safeguarding e del settore giovanile della Gioiese.