«Chiediamo che sia riconosciuto alla tua famiglia e al Paese intero il diritto di sapere perché è per volere di chi non hai potuto vivere la tua vita, invecchiare, guardare albe e tramonti accanto a noi.»
Il 9 agosto 1991 veniva assassinato il giudice Antonino Scopelliti, mentre stava per rappresentare l’accusa nel maxiprocesso in Cassazione contro Cosa Nostra. Un'esecuzione mafiosa che segnò l’inizio di una stagione di sangue e terrore. Dopo anni di silenzi, depistaggi e fallimenti giudiziari, oggi il caso è stato finalmente riaperto. La voce instancabile della figlia Rosanna non ha mai smesso di chiedere giustizia. Perché la verità è l’unico presupposto per la libertà
La Suprema Corte era un colabrodo: «I mafiosi sapevano tutto in tempo reale». Il patto tra ’Ndrangheta e Cosa Nostra alla base dell’omicidio: i siciliani dovevano evitare le condanne dei loro capi, i calabresi stoppare la guerra di mafia
Parla dopo la ricognizione giudiziale la figlia del giudice Scopelliti. Una ferita mai rimarginata, una donna mai bambina che ancora si domanda quando la verità restituirà pace e memoria: «Quando parlo ai ragazzi di mio padre nelle scuole faccio fatica a dire che il caso non è risolto»
Attesa dal 2018, l’operazione ha visto all’opera la Polizia Scientifica e la Squadra Mobile con strumenti ad alta precisione, ricostruendo la scena del delitto fin nei minimi dettagli. Un lavoro meticoloso, trasparente e rigoroso, documentato passo dopo passo da Il Reggino e LaC News24 presenti sul posto
L'elaborato di Ilaria Perri del liceo scientifico “Filolao” di Crotone. Un tributo anche, a cura di Erika Pirillo, ai ventenni Luigi Sequino e Paolo Castaldi, assassinati il 10 agosto del 2000 a Pianura, quartiere di Napoli
Davanti alla stele in memoria posta sul luogo dell’agguato a Piale, tra Villa San Giovanni e Campo Calabro, deposte le corone di alloro a cura delle amministrazioni comunali promotrici del momento di memoria e della fondazione Antonino Scopelliti
Trent'anni fa, nel 1994, Totò Riina e gli altri capi di Cosa Nostra davanti alla Corte di Assise di Reggio, imputati nel processo di primo grado le cui condanne all'ergastolo furono tutte annullate in appello. E non furono le uniche
Così l’avvocato Felice Centineo Cavarretta Mazzoleni osservando che gli accertamenti tecnici irripetibili sull’arma sono stati eseguiti oltre due anni fa e la relazione dei periti depositata nei mesi successivi
Sceglie di non intervenire durante la cerimonia solenne in memoria del padre, il magistrato Antonino ucciso nel 1991 da mano ancora ignota, a Piale tra Campo Calabro e Villa San Giovanni
Presentati gli eventi per il 32esimo anniversario dall'uccisione. La presidente della Fondazione non avrebbe voluto più fare la commemorazione alla stele
La figlia del magistrato reggino ucciso nel 1991 teme che il superboss non rivelerà molto dei suoi segreti, tra i quali anche quelli relativi all’omicidio ancora impunito di suo padre