Fiorella Mannoia festeggia anche in riva allo Stretto i suoi 70 anni: «Reggio, senti che bel rumore…» – FOTO e VIDEO
L’interprete romana nel tour speciale con l’Orchestra Saverio Mercadante di Altamura diretta dal Maestro Rocco De Bernardis incanta il pubblico di piazza Castello e chiude in bellezza il Festival ReC. «Dalla violenza le donne possono liberarsi». E dal palco saluta le operatrici del centro antiviolenza Angela Morabito adottato dalla fondazione Una Nessuna Centomila
Canta, certo e il calore della sua voce è inconfondibile. Balla anche, con un cambio d’abito sulle note finali del Cielo d’Irlanda perchè il ritmo lo richiede. E intanto racconta e si racconta al pubblico delle grandi occasioni che ieri sera nella cornice di piazza Castello ha voluto essere presente alla tappa di Reggio Calabria del tour che si sta regalando per i suoi 70 anni. Un’occasione che va celebrata. Per questo è accompagnata per la prima volta live da un’orchestra sinfonica, in particolare dall’Orchestra Saverio Mercadante di Altamura diretta dal Maestro Rocco De Bernardis.
Lei è la meravigliosa Fiorella Mannoia e con l’orchestra con lei sul palco anche Carlo Di Francesco (percussioni e direzione artistica), Raul Scebba (percussioni), Sebastiano Burgio (pianoforte), Pierpaolo Ranieri (basso e contrabasso), Massimiliano Rosati (chitarre).
E, dunque, in riva allo Stretto ha fatto tappa, chiudendo il Festival ReC dell’estate reggina, il tour Fiorella Sinfonica Live con Orchestra che resterà al Sud anche per le prossime tappe a Diamante e ad Acri per poi risalire l’Italia dalla Puglia. Un sold out delle grandi occasioni in cui non sono mancati iniziali disagi superati in extremis dall’aggiunta di posti venduti ma non disponibili. Solo qualche breve frangente di attesa e poi hanno dominato incontrastati la voce unica, l’energia e il fascino della grande interprete e cantante romana.
Gli intramontabili successi e gli omaggi ai grandi
Elegante e travolgente, Fiorella Mannoia ha iniziato il suo intenso excursus musicale con un Caffè nero bollente, poi a bordo dei Treni a Vapore al via il viaggio: dai grandi successi di una lunga carriera Come si Cambia e Quello che le donne non dicono, passando per Bésame mucho, Combattente, In Viaggio (brano che non solo interpreta ma che ha anche scritto dedicandolo a una figlia immaginaria) e per i brani sanremesi Che sia benedetta e Mariposa fino agli omaggi significativi a Pierangelo Bartoli con Pescatore, a Francesco De Gregori con Giovanna d’Arco e La Storia, a Riccardo Cocciante con Margherita, a Ivano Fossati con Le notti di maggio e a Vasco Rossi con l’immancabile Sally.
Per questo speciale tour Fiorella Mannoia si fa accompagnare dall’orchestra. Una combinazione che arricchisce le canzoni di note e sfumature che al meglio intarsiano le emozioni eternamente legate alle stesse e che la consacrano ormai come la signora della musica italiana.
Mariposa
Una scenografia essenziale ispirata al singolo di quest’anno Mariposa, che le è valso il Premio Sergio Bardotti al Festival e il Premio Elsa Morante, ispirato alla storia delle sorelle Mirabal, raffigurate simbolicamente nella scenografia da tre farfalle colorate, e simbolo della lotta fino al sacrificio estremo per la libertà da ogni dittatura.
Poi ancora ritmo ed emozioni e alla fine tutti sotto il palco e il cielo d’Irlanda per condividere l’appello universale alla pace.
La musica, la pace e la speranza
Un concerto incastonato nella storia in cui le sue canzoni non sfuggono alla contemporaneità difficile e dolorosa in cui spirano venti di guerra sempre più ostinati; in cui le difficoltà da affrontare quotidianamente e i sogni e gli ideali da proteggere con tenacia, troppo spesso anche la salute da difendere dalla malattia, rendono tante e tanti di noi “combattenti” ogni giorno; in cui occorre ricordare e conoscere la storia dell’Italia in cui briganti al Sud furono resistenti e non criminali; in cui la violenza maschile sulle donne è un fenomeno oggi grave e molto diffuso, da contrastare offrendo alle vittime tutto il sostegno possibile.
Un tempo in cui è sempre più necessario, quindi, lanciare un messaggio di speranza e di incoraggiamento per le donne vittime di violenza che anche in questa occasione le fa riscrivere la celebre canzone “Quello che le donne non dicono”. Quel sì, come il no, dipende solo ed esclusivamente dalla volontà della donna. E basta. «Quando una donna dice no, è no», ha ribadito dal palco Fiorella.
Una Nessuna Centomila
«Vorrei cogliere l’occasione di questa sera – ha spiegato Fiorella Mannoia dal palco – per ringraziare tutti voi per il sostegno alla causa del contrasto alla violenza contro le donne attraverso il supporto ai centri antiviolenza. Con la fondazione Una nessuna centomila in occasione del primo concerto a Campovolo nel 2022 abbiamo raccolto due milioni di euro che abbiamo devoluto a sette centri antiviolenza. Ero con sei colleghe, Laura Pausini, Elisa, Giorgia, Emma, Alessandra Amoroso e Gianna Nannini sul palco e ognuna di noi ne aveva adottato uno. Dopo all’arena di Verona ne abbiamo raccolti altre 600mila euro, più altre 300 mila tramite sms e donazioni. Tutto trasparente, perché siamo una casa di vetro.
E allora io vorrei ringraziarvi perché non credo che una causa sociale, non legata ad una catastrofe naturale o a una guerra, fosse mai riuscita a smuovere una tale raccolta. Evidentemente il problema è molto sentito dall’opinione pubblica. Io sono particolarmente contenta di avere qui, in occasione di questo concerto, Celeste Costantino che è una delle fondatrici e vicepresidente della fondazione e le operatrici del centro antiviolenza Angela Morabito di Reggio Calabria che abbiamo sostenuto con la nostra raccolta fondi nelle attività degli sportelli di Ardore e Taurianova». Così Fiorella Mannoia dal palco.
Il centro antiviolenza Angela Morabito
«Fiorella Mannoia ha fatto anche a noi questo grande regalo in occasione di questo concerto a Reggio. Non ha citato soltanto la fondazione Una Nessuna Centomila di cui è presidente onoraria ma anche i centri antiviolenza presenti sui territori, salutando le persone che vi operano. I centri sono essenziali per sostenere le donne nei percorsi di fuoriuscita da contesti di violenza e operano silenziosamente e con pochi fondi. Nel nostro caso è il centro Angela Morabito ad essere stato tra i beneficiari della fondazione in occasione del primo concerto di Campovolo.
Il contrasto e la prevenzione alla violenza maschile sulle donne è un impegno che Fiorella Mannoia ha abbracciato non solo nel suo ruolo di presidente onoraria della fondazione ma, come abbiamo avuto l’occasione di ascoltare anche in occasione di questo concerto, anche nella sua attività artistica e musicale». Così la reggina Celeste Costantino, fondatrice e vicepresidente della fondazione Una Nessuna Centomila.
La sede a Reggio e gli sportelli ad Ardore e a Taurianova
«Fiorella Mannoia è sempre molto attenta al tema della violenza sulle donne. La sua attività di sensibilizzazione si trasfonde anche nei suoi concerti dove l’accento è sempre forte e al contempo delicato. Il centro antiviolenza Angela Morabito dell’associazione Piccola opera Papa Giovanni ormai opera da diversi anni sul territorio metropolitano di Reggio Calabria. In particolare abbiamo due sportelli di ascolto territoriali ad Ardore, che grazie ai fondi del concerto di Campovolo ha potuto continuare a operare ed è stato implementato, e a Taurianova. Si tratta delle due antenne che abbiamo sul territorio e attraverso le quali il nostro centro si propone di intercettare bisogni e articolare interventi». Così Francesca Mallamaci, responsabile del centro antiviolenza Angela Morabito di Reggio Calabria, le cui attività sono sostenute dalla regione Calabria (legge 20 del 2007).
L’estate reggina continua
«Con lo straordinario concerto di Fiorella Mannoia – ha commentato il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà – si chiude a piazza Castello il Festival ReC. Ma la nostra Estate Reggina prosegue. Dal 16 agosto ci spostiamo all’Arena dello Stretto dove inizierà Radici, festival di musica etnica e folk. Sette spettacoli, tutti ad ingresso gratuito, con alcune tra le migliori espressioni della musica popolare calabrese e non. E poi sarà il tempo del cinema all’aperto e della musica classica e lirica, tra il Waterfront e l’Arena. Vogliamoci bene, buona estate Reggio».
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