I commercianti di Reggio al fianco delle donne vittime di violenza: presentato il progetto “C’è Angela?” – VIDEO
Ecco la domanda in codice per attivare la rete di protezione. Sottoscritto stamane il protocollo da fondazione Scopelliti, promotrice dell'iniziativa, Questura, Confcommercio, Città Metropolitana e ufficio della Consigliera di parità di palazzo Alvaro
In una situazione di pericolo che porti a fuggire di casa. Inseguite o molestate per strada. In una condizione di soggezione tale che raggiungere la questura o il comando dei carabinieri sarebbe difficile o addirittura rischioso, in cui addirittura fare una telefonata sarebbe complicato se non impossibile. La gamma di situazioni di pericoli ed emergenze è ampia e variegata, purtroppo. Per questo per le donne, vittime di violenza, persecuzioni e maltrattamenti in famiglia, presto sarà attiva anche a Reggio Calabria un altro canale di richiesta di aiuto.
La domanda in codice
Sarà sufficiente rivolgere la domanda in codice “C’è Angela?” a commercianti ed esercenti per attivare una rete di protezione e supporto, per essere accolte in uno spazio sicuro in cui, eventualmente, segnalare abusi e violenze.
Su impulso della fondazione Antonino Scopelliti approda anche a Reggio Calabria il progetto contro la violenza di genere nato nel Regno Unito con il nome di “Ask for Angela”. Già attivo anche in altre città italiane, esso consiste nella creazione della rete di protezione e supporto in cui commercianti ed esercenti, adeguatamente formati e che espongano fuori dal loro negozio apposita vetrofania per rendersi riconoscibili, fungano da antenne sul territorio. Antenne dalle quali partano richieste di aiuto e intervento, segnalazioni alle autorità competenti.
La firma del protocollo
Questa mattina, in questura, la firma del protocollo promosso dalla fondazione Antonino Scopelliti. A sottoscriverlo, con la presidente della fondazione Rosanna Scopelliti, il questore di Reggio Calabria Salvatore La Rosa, il presidente di Confcommercio Lorenzo Labate, il vicesindaco metropolitano Carmelo Versace e la consigliera di Parità di palazzo Alvaro, Paola Carbone.
La rete per offrire protezione
«L’intento che perseguiamo, mettendo in rete gli attori coinvolti in questo progetto, è quello di porre a disposizione, non solo delle donne vittime di violenza ma anche di chi subisce violenza in generale, un metodo di denuncia, uno strumento di richiesta di aiuto. In totale anonimato – ha spiegato Rosanna Scopelliti, presidente della fondazione Antonino Scopelliti – sarà fornito supporto e sarà attivata, con la semplice domanda in codice C’è Angela?, un meccanismo di tutela e assistenza ad opera delle autorità competenti. La fondazione Scopelliti, da tempo impegnata su questi temi, per attuare questo progetto si affida infatti alle istituzioni e alle competenze acquisite sul campo dagli attori coinvolti, in primis dalla questura che avrà il compito di formare gli esercenti che aderiranno al progetto».
Supporto per prevenire e contrastare la violenza
«Iniziamo oggi con la firma del protocollo al quale seguiranno la formazione e la creazione della rete sul territorio con l’esposizione del logo da parte degli esercenti commerciali che scelgano di dare disponibilità.
Daremo conto di tutti gli step che porteranno all’attivazione vera e propria del progetto a Reggio. Progetto che intendiamo monitorare per capire come il territorio risponderà e quali saranno le ricadute. Dunque elaboreremo un report che valutare i risultati ottenuti. Ringrazio tutti coloro che, in sinergia con la fondazione, stanno rendendo possibile questa esperienza anche nella nostra città. Speriamo che essa sia di effettivo aiuto e supporto alle donne vittime di abusi e violenze e non solo». Così Rosanna Scopelliti, presidente della fondazione Antonino Scopelliti.
La necessità di prevenzione
«Sarà l’attività di formazione degli esercenti – ha spiegato il questore di Reggio Calabria, Salvatore La Rosa – la prima che metteremo in campo a seguito dell’odierna firma del protocollo. La violenza di genere è una problematica di grande rilevanza che va affrontata anche e soprattutto con percorsi di prevenzione come questo proposto dalla fondazione Antonino Scopelliti. Occorre una sorta di rivoluzione culturale copernicana per incidere efficacemente sul fenomeno. Auspico in una risposta positiva del territorio che certamente sarebbe un segnale incoraggiante in questa direzione. Per qualunque valutazione, dovremo attendere i primi dati. La violenza di genere è una grave piaga della nostra società che già ci vede molto impegnati. Essa va combattuta in tutte le sue forme. Noi lo facciamo con l’attività repressiva e in questo caso, e non solo in questo caso, anche in forma preventiva». Così il questore di Reggio Calabria, Salvatore La Rosa.
Insieme per superare la paura e la vergogna
«Da donna in uniforme voglio testimoniare la mia esperienza molto positiva nel contesto lavorativo che invece spesso è anche luogo di discriminazione per le donne. Vorrei sottolineare, inoltre, che non solo la paura è da superare, quando si subisce violenza, ma anche la vergogna, come se essere vittime fosse una colpa. Io spero che progetti come quello che oggi avviamo, e altri di cui abbiamo già condiviso alcune idee con Rosanna Scopelliti, possano contribuire ad abbattere questi muri che vengono elevati e che impediscono alle persone, donne ma anche bambini vittime di bullismo per esempio, di liberarsi. La condivisione e le sinergie sono essenziali in questa sfide», così primo dirigente della polizia di Stato Maria Grazia Milli, capo di Gabinetto della questura di Reggio Calabria.
Riservatezza e primo fronte di protezione
«Le azioni dovranno essere strutturate di concerto con gli altri attori del protocollo. Oggi si parte con la firma di questo documento – ha spiegato Lorenzo Labate, presidente di Confcommercio Reggio Calabria – al quale seguirà la nostra formazione per essere nelle condizioni di dare risposte adeguate alle donne che si rivolgeranno a noi. Siamo disponibili a dare il nostro contributo per affrontare insieme questo problema di grande allarme sociale. Inizieremo a raccogliere le adesioni ma già posso dire, da una prima ricognizione, che molta sensibilità sul tema è stata manifestata dalle imprese più giovani e da quelle gestite da donne.
Spero saremo in tanti a metterci in discussione per dare questo primo soccorso alle donne in difficoltà. Utilizzando, la domanda in codice, per il nostro tramite, attiveranno una serie di attività che investiranno gli organi competenti. Noi intanto saremo lì per garantire una certa riservatezza e, al tempo stesso, anche una certa sicurezza in caso di situazioni ancora più delicate. Speriamo di essere un segnale di speranza». Così Lorenzo Labate, presidente di Confcommercio Reggio Calabria.
Sinergia per innescare il cambiamento culturale
«La nostra presenza oggi a questo tavolo attesta la piena adesione ai principi che muovono questa sinergia attivata dalla fondazione Scopelliti. Anche la Città Metropolitana deve, nel quotidiano e con atti concreti, essere portatrice di un messaggio culturale che contrasti il fenomeno della violenza e contribuisca alla costruzione di una comunità più libera e sicura anche per le donne. Questo tipo di collaborazioni rafforzano la necessaria opera di sensibilizzazione sul territorio per far fronte dalla necessità, da tutti ormai ravvisata, di un cambiamento culturale». Così il vicesindaco metropolitano di Reggio Calabria, Carmelo Versace.
La diffusione del progetto e il coinvolgimento delle scuole
«Il primo impegno dell’ufficio della Consigliera di Parità sarà quello di divulgare e diffondere l’esistenza di questa rete e di questo strumento. Per questo il primo atto sarà quello di presentarlo nelle scuole. La collaborazione ormai consolidata dell’Ufficio nell’ambito del progetto Civitas ci darà l’opportunità di raccontare nelle scuole, insieme alla fondazione Scopelliti, cosa significa questa domanda “C’è Angela?” e cosa la stessa inneschi. Questo progetto funzionerà solo nella misura in cui la cittadinanza ne sarà a conoscenza. Noi daremo il massimo apporto da questo punto di vista e inizieremo dai giovani nelle scuole». Così la consigliera di Parità della città Metropolitana di Reggio Calabria, Paola Carbone.