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Briola per i 70 anni di Avis a Reggio lancia la sfida: «Autosufficienza e flessibilità dei centri raccolta» – VIDEO

Per l'importante compleanno della sezione comunale Evelina Plutino Giuffrè, si è riunito in riva allo Stretto l’esecutivo dell’associazione. Un’occasione per confrontarsi e per fare il punto sulle sfide presenti e future in Calabria

Briola per i 70 anni di Avis a Reggio lancia la sfida: «Autosufficienza e flessibilità dei centri raccolta» – VIDEO

«Visti i risultati molto positivi in termini di crescita e sviluppo in questi 70 anni, l’augurio è che l’Avis comunale di Reggio Calabria continui su questa strada. Il progresso organizzativo e gestionale, da noi indicato e conseguito con professionalità, non deve arrestarsi. Dunque auguriamo un buon lavoro, da espletare insieme a tutta la realtà cittadina, le istituzioni pubbliche e private di questo territorio, e una buona festa». Il presidente di Avis nazionale Gianpietro Briola ha rivolto questo pensiero alla sezione comunale Evelina Plutino Giuffrè dell’Avis OdV di Reggio Calabria, in occasione del 70° anno dalla sua fondazione avvenuta nel 1954.

Lo ha fatto in presenza, avendo presieduto proprio in riva allo Stretto, presso l’università Mediterranea di Reggio, la riunione dell’Esecutivo nazionale, svoltasi ieri mattina contemporaneamente a quella dell‘Esecutivo junior.

Nel pomeriggio, prima della visita al Museo e ai Bronzi di Riace, presso la sala Gaetano Calipari della sede dell’Avis comunale odv reggina, ha incontrato i dirigenti regionali, provinciali e comunali del territorio reggino. Accanto a lui al tavolo di presidenza il tesoriere nazionale e decano dell’Avis comunale reggina, Mimmo Nisticò, il segretario di Avis nazionale, Rocco Monetta, il presidente di Avis Calabria, Franco Rizzuti, la presidente di Avis provinciale odv di Reggio, Vanna Micalizzi. Un momento di ascolto, di condivisione e di analisi molto partecipato. Un’occasione per tracciare le sfide future.

Lavorare in sinergia con tutto il sistema trasfusionale

«Mantenere l’autosufficienza della raccolta di sangue, anche per compensare la carenza di quelle zone che hanno diverse criticità con i pazienti talassemici, soprattutto in determinati momenti. Aumentare la raccolta del plasma e quindi la produzione di farmaci plasma derivati, perché la Calabria è una delle regioni fanalino di coda in Italia. Certamente questa regione deve lavorare in queste due direzioni», ha sottolineato Gianpietro Briola che ha poi incalzato.

«Questo è possibile farlo e deve essere fatto, in sinergia costante e costruttiva, da tutte le componenti del sistema trasfusionale, dunque associazioni, centri trasfusionali e sistema pubblico, quindi la componente politica e amministrativa. In questi anni la Calabria ha fatto grandi passi in avanti, anche nella raccolta di plasma. La disponibilità dei donatori non basta. Occorre governare il sistema attraverso la programmazione, le chiamate, una organizzazione flessibile dei centri raccolta soprattutto per attrarre i giovani».

Il fattore del numero donatori e il fattore dell’organizzazione

Non trascura di ricordare che le criticità della sanità nella regione Calabria, il presidente nazionale Briola. «È una regione in ripresa anche se il momento post-covid e le liste di attesa non aiutano. Affinchè aumenti la raccolta, tutto il sistema deve essere pronto per concorrere nelle altre fasi di lavorazione e validazione. Occorre organizzazione.

Il numero dei donatori e il numero delle donazioni dipendono dalle associazioni che devono stimolare i loro iscritti ma il resto dipende esclusivamente dal sistema sanitario. Ognuno deve ricoprire il proprio ruolo e assumersi la propria responsabilità, tenendo bene a mente che gli ospedali non aprono se non pronti con le sacche di sangue necessarie per i trapianti, la cardiochirurgia, le malattie oncoematologiche. Tenendo conto che il sangue va garantito ai pazienti che ne hanno bisogno». Così conclude il presidente nazionale Avis Gianpietro Briola.

La raccolta di plasma

Sulle sfide indicate interviene anche il tesoriere nazionale decano dell’Avis comunale di Reggio Calabria, Mimmo Nisticò. «Noi stiamo già lavorando molto sulla divulgazione del dono del plasma che assicura anche la produzione di farmaci plasma derivati. Dunque è fondamentale che si doni. Ci deve essere sempre un lavoro di squadra al fine di garantire il sangue ai pazienti».

Orari flessibili per attrarre i giovani

Anche l’Avis comunale odv di Reggio Calabria si propone già nuovi obiettivi. «L’incontro con il presidente Briola è stato ricco e costruttivo. Faremo tesoro delle tante indicazioni, tra le quali, in particolare – ha spiegato Myriam Calipari, presidente Avis comunale odv di Reggio Calabria – quella di guardare con una maggiore attenzione alle richieste dei giovani sui quali, essendo questo territorio segnato da una forte emigrazione, non possiamo contare quanto vorremmo. Coloro che sono fuori per studio o lavoro, vengono subito a donare quando tornano a Natale o d’estate. Per coloro che sono qui dobbiamo organizzarci in modo da consentire orari più flessibili per la donazione e quindi per la raccolta. Ci attiveremo da subito per trovare soluzioni».  

La scuola nazionale Avis

La presenza dell’esecutivo e del presidente Briola costituiscono un’attestazione di stima e un segnale di forte incoraggiamento per l’Avis comunale reggina. A essi si unisce anche un altro appuntamento importante che ha posto la città di Reggio Calabria al centro dell’agenda di Avis Nazionale. Con Bergamo, Viterbo e Roma, anche la nostra città è tra le quattro sedi della prima edizione della scuola nazionale per dirigenti Avis itinerante.

Una iniziativa di formazione promossa in collaborazione con la fondazione Campus. “Diritto alla salute e modelli organizzativi nella sanità e nei sistemi sanitari”, trattato dai professori Daniele Cananzi e Paola Chiarella, rispettivamente delle università Mediterranea di Reggio e Magna Grecia di Catanzaro, è il tema al centro della tappa reggina della Scuola.

Dopo le due sessioni di ieri presso il dipartimento Digies dell’università Mediterranea, 25 giovani futuri dirigenti provenienti da tutta Italia, completeranno oggi presso l’hotel Excelsior di Reggio.

«Donare il sangue è un gesto semplice ma di insostituibile valore, con un impatto importante su tutta la comunità. È necessario continuare ad incoraggiare le persone e soprattutto i giovani perché c’è bisogno di un ricambio generazionale dei donatori. È necessario, altresì, sensibilizzare sull’importanza della donazione del sangue e della solidarietà», dichiara Giuseppe Zimbalatti Rettore dell’università Mediterranea di Reggio Calabria che ha ospitato due sessioni di lavori della scuola nazionale di formazione Avis, per la prima volta in Calabria.

Il volontariato e la necessità di formazione

«Giunta al decimo anno, la scuola nazionale Avis, che già lo scorso anno aveva sperimentato la tappa a Roma, in questa edizione ha avuto quattro sedi diverse, sperimentando una dimensione itinerante al fine di valorizzare i rapporti con i territori. Una scelta derivata anche dalla necessità di ampliare il numero delle sessioni, vista la necessità di approfondimenti di temi e argomenti», ha spiegato Corrado Del Bò, direttore scientifico della scuola nazionale Avis e docente di Filosofia del Diritto presso l’università di Bergamo.

«Con 25 associati Avis tra i 18 e i 45 anni, che rappresentano il futuro della dirigenza dell’associazione, rinnoviamo anche quest’anno l’appuntamento con la formazione con la novità della dimensione itinerante. Si tratta di un’occasione di approfondimento di tematiche afferenti al mondo del volontariato e della donazione di carattere etico, filosofico, sanitario, giuridico, economico. Oggi il volontariato deve sempre di più formarsi e professionalizzarsi per essere in grado di produrre frutti». Così Elisabetta Rocchi, coordinatrice dell’area di Formazione manageriale della fondazione Campus di Lucca.

Una professionalizzazione del volontariato necessaria anche secondo il direttore scientifico della Scuola nazionale Corrado Del Bò. «Il volontario sceglie di fare ciò che deve. Da ciò nascono anche degli obblighi come quello formativo. Il volontario, inoltre, deve fare bene il bene dunque operare non con approssimazione ma con metodo e competenza. Non basta la sola buona volontà. Occorre contemperare le due esigenze, complementari e non opposte, ossia quella del desiderio di fare il bene e l’aspirazione a farlo bene».

70 anni di storia e di storie

«È per me motivo di grande orgoglio che i 70 anni della nostra Avis siano stati festeggiati con queste iniziative di carattere nazionale a Reggio. Di questi 70 anni di Avis, 50 coincidono con il mio impegno in questa associazione. Trascorrere cinquant’anni nel settore del volontariato del sangue mi ha arricchito profondamente consentendomi di contribuire all’autosufficienza che dobbiamo mantenere e incrementare per assicurare il sangue a tutti i pazienti che ne abbiano bisogno». Così il decano di Avis comunale odv Reggio Calabria e tesoriere nazionale, Mimmo Nisticò.

Le celebrazioni per i 70 anni sono iniziate già lo scorso 23 marzo, anniversario della fondazione avvenuta nel 1954, con la consegna delle benemerenze a oltre 500 donatori e donatrici, presso l’auditorium Cosimo Fazio della scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria. La settimana scorsa la presentazione a palazzo San Giorgio, sede del Comune di Reggio, del volume fotografico “Settanta anni di Avis: foto, persone e storie di vita”.

«Si tratta di una vera e propria testimonianza visiva del bel cammino dell’Avis comunale reggina e di un racconto di come sia cambiato il mondo del volontariato del sangue nel corso dei decenni. Anche uno scrigno di storie familiari che all’Avis hanno dato tanto e che hanno alimentato impegni forti e tramandati di generazione e in generazione», così ha concluso Myriam Calipari, presidente Avis comunale odv di Reggio Calabria.

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