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Reggio, il Comune riqualifica il rione Marconi: la bellezza basterà per sfidare l’illegalità? – FOTO e VIDEO

Con il programma per la qualità dell’abitare finanziato con i fondi del Pnrr sarà eseguito il restyling dell’area di 6mila mq di pertinenza delle case popolari

Reggio, il Comune riqualifica il rione Marconi: la bellezza basterà per sfidare l’illegalità? – FOTO e VIDEO

Verde, illuminazione, aggregazione e sostenibilità. Ecco le parole chiave del ritorno al decoro del tormentato rione Marconi, nella zona sud di Reggio Calabria. La giunta comunale ha approvato all’unanimità il progetto di fattibilità tecnico- economica. Avviato così l’iter per il restyling dell’area di pertinenza delle case popolari. Una zona di circa 6.000 mq che dal viale Europa si spinge fino a via Sbarre Centrali.

L’intervento, come da propedeutica determinazione del settore Lavori Pubblici dello scorso marzo, contempla il ripristino del decoro urbano e il miglioramento del tessuto sociale ed ambientale dell’area interessata nel segno della promozione di attività culturali e sportive.

Pnrr e Pinqua

Il quadro economico allegato prevede una spesa di 990mila euro, a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in particolare sul Pinqua, Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare. La stima sommaria dei tempi di progettazione, monitoraggio, esecuzione e controllo dell’intervento sarà pari ad un totale di 615 giorni.

La contaminazione con la città

Una riqualificazione, che avverrà nel rispetto della sostenibilità ambientale e con l’uso di materiali ecocompatibili e che punterà a restituire a chi voglia aggregarsi, fare attività sportiva e vivere gli spazi verdi del quartiere, la libertà di farlo. I nuovi impianti puntano all’integrazione del quartiere nel tessuto urbano della Città. L’obiettivo è quello di attrarre anche persone non residenti e così alimentare una contaminazione utile a contrastare l’assoggettamento a individui invece motivati soltanto dall’intenzione di isolare un quartiere per renderlo terra di nessuno e piazza di spaccio.

Un parco urbano attrezzato a verde, un campo polivalente per il basket ed il calcio a 5, un campo da padel, una fontana artistica a raso con impianto di ricircolo dell’acqua e finalmente un nuovo sistema di illuminazione pubblica a led. Poi ancora un play-ground attrezzato per bambini, un’area destinata al fitness, da realizzarsi nell’area dove si trovano installate le pensiline per gli autobus, oggi una discarica a cielo aperto, e un orto didattico.

Il decoro dei luoghi

Si punta dunque al recupero degli spazi e dei luoghi per innescare una virtuosa rigenerazione sociale del quartiere, negli ultimi due decenni dominato da degrado, criminalità e insicurezza. Basterà? Potranno i luoghi dalla ritrovata bellezza cambiare il destino di ricettacolo di illegalità e degrado di questo quartiere?

Criteri Ambientali Minimi

Tra gli accorgimenti per interventi ecosostenibili, la riduzione dell’impatto sul microclima e dell’inquinamento atmosferico e l’impiego di materia recuperata o riciclata.

Gli interventi nel dettaglio

L’intervento comprende svariate attività, tra le quali la riparazione dei marciapiedi danneggiati, la rimozione della pavimentazione del Giardino Partigiani d’Italia, delle panchine e dei lampioni esistenti. Poi ancora una bonifica superficiale del sottofondo del giardino, la demolizione delle due scalinate su via Sbarre Superiori al fine di riconfigurarle del nuovo parco, due viali del parco per larghezza ciclo-pedonali e solo pedonali.

Per la manutenzione del verde pubblico sarà realizzato un impianto di irrigazione interrato a pioggia. All’interno del parco verrà realizzata una fontana artistica e al posto del campetto da calcetto verrà realizzato, nella stessa area, un campo polivalente. Esso avrà dimensioni di 30mtX18mt, attrezzato per due discipline, basket e calcio a 5, con una recinzione metallica alta tre metri. L’impianto di illuminazione sarà composto da otto proiettori a Led installati su pali in acciaio di altezza pari a 9 metri.

Il campo da padel avrà dimensioni di mt 20mtx10mt con pavimentazione in erbetta, recinzione e l’impianto di illuminazione con otto proiettori a Led.

Fondamentale la pubblica illuminazione del parco con dieci pali in alluminio alti quattro metri. Piantumazione di nuove alberature (Cedro e “albero di Giuda”), siepi e piante per le aiuole a verde estensivo, arredo urbano, panchine e giochi per playground (scivolo, altalene etc.). Poi ancora la pavimentazione stradale in via Maresciallo Cusmano (mq 5.350), via direzione Marconi (Mq 1.000) e tratto in via Sbarre Superiore (mq 400).

Il progressivo abbandono e la crescita del degrado

Questo quartiere era già nato per essere bello e sicuro. Aveva la sua fontana e le sue aree verdi oggi devastate, la sua pensilina per l’autobus rimasta inutilizzata, le sue panchine oggi danneggiate, il suo campo polivalente oggi abbandonato. Poi politiche di delocalizzazione e integrazione delle persone di etnia rom completamente fallite hanno generato conseguenze sulle quali non si è vigilato abbastanza. Nel tempo il contesto è degenerato: la gestione illegale degli stessi alloggi popolari, la costruzione abusiva di manufatti e dinamiche sociali alterate da angherie e prepotenze.

Illegalità diffusa e discariche a cielo aperto

Più di qualcosa non funzionò come avrebbe dovuto, alcuni decenni fa, quando l’attenzione non fu sufficiente ad evitare che gli alloggi popolari venissero presi in ostaggio da persone che li avevano abusivamente occupati e poi gestiti. Non fu evitato il proliferare di traffici e spaccio per i vicoli di notte inspiegabilmente bui o illuminati in modo assolutamente inadeguato. Attenzione che non è stata sufficiente a impedire che questo quartiere diventasse una discarica a cielo aperto flagellata da roghi di spazzatura, in cui si entra per scaricare rifiuti di ogni genere.

Insicuri a casa propria

Un profondo disagio attraversa da tempo il quartiere. L’occupazione abusiva degli alloggi popolari ha esposto famiglie legittimamente assegnatarie e famiglie che hanno riscattato il loro appartamento ad un crescente malessere e a un clima di insicurezza in casa proprie e fuori. Un malessere che neppure le denunce alle forze dell’ordine sono riuscite a mitigare. Una condizione che, nonostante le denunce e le segnalazioni, qualcuno non ha vissuto abbastanza a lungo per vederla superata.

Negli ultimi mesi abbiamo saputo di blitz e interventi massicci delle forze dell’ordine. Periodicamente sul viale Europa, l’occhio si perde alla ricerca della fine dei posti di blocco. Eppure le famiglie perbene restano con la loro indignazione e con i loro timori.

Questa volta sarà diverso?

La domanda, e la preoccupazione che la anima, sono lecite dopo avere in questi anni incontrato tante persone che vivono nel rione, avere raccolto le loro denunce e ascoltato le loro legittime richieste. Persone perbene costrette a ricordare quanto fosse bello quel quartiere prima. Bello al punto da avere deciso di acquistare una casa per viverci tutta la vita e che ora non comprerebbe più nessuno. Persone perbene costrette ad ammettere quanto oggi quello stesso quartiere versi in uno stato di abbandono.

Il progressivo degrado sociale e urbano, che oggi assume dimensione molto preoccupanti, non solo ha deturpato un quartiere ma ha tradito una promessa. In questo quartiere ciò che prima era bello oggi è spettrale e, nonostante le più frequenti pulizie straordinarie, circondato da rifiuti di ogni genere.

Potrà bastare un intervento, seppure importante di riqualificazione, senza una parallela azione di delegittimazione di consolidate pratiche di illegalità? Sarebbe un’ulteriore sconfitta non soffermarsi a predisporre azioni mirate affinché, questa volta, alla bellezza e al decoro sul punto di essere ritrovati possano essere garantite sopravvivenza e prospettive.

Come scrisse Dostoevskij, «La bellezza salverà il mondo», purché di quella bellezza si abbia cura, consentendole di compiere la sua missione.

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