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Lascia qualche perplessità l’operazione della Regione Calabria in corso denominata “Mare Calabria – monitoraggio, controllo e studio delle coste calabresi con l’utilizzo di droni”.
Secondo quanto riportato sul sito internet dedicato “Difendi Calabria” https://difendiambiente.regione.calabria.it/ l’obiettivo di questa operazione è il costante monitoraggio del territorio che permette di vederne l’evoluzione ed evidenziare eventuali situazioni di criticità. Un’azione di sorveglianza sulla qualità delle acque da parte della Regione Calabria finalizzata al controllo dell’ecosistema di tutte le coste calabresi.
Dove nascono le perplessità? Sicuramente sulla distribuzione di questi controlli. Basta infatti consultare la mappa con le attività in corso per notare come la Regione si stia interessando di controllare solo la costa tirrenica dal cosentino al vibonese, escludendo completamente la Costa Viola reggina, l’area dello Stretto e tutta la Costa Jonica, tagliando fuori de facto le province di Reggio e Crotone.
A notare la stranezza di questa mappa è stato il portale satirico de “Lo Statale Jonico“, che tramite i propri canali social domanda ai propri utenti: “Cosa notare di particolare?”.
I commenti al post, ironici ma fino ad un certo punto, consentono di individuare la cifra di quanto venga recepito come “lontano” da alcune aree della Calabria, l’ente regionale di Germaneto. «Giustissimo. Da 50 anni la Calabria finisce a Vibo. Poi inizia l’Area dello Stretto. Bisognerebbe solo riuscire a certificarlo istituzionalmente, invece di restare attaccati a questi carretti» scrive Dario. «Giuro che anche noi della Costa Jonica siamo calabresi!», ironizza Francesco. «Potrebbero cedere la costa ionica all’Albania» segnala Luca. A dire la sua, anche il noto cantastorie Fulvio Calma: «RHEGGIO e MESSINA
La nuova Regione dalle Eolie a Taormina, dalla locride alla Piana, ne Calabria ne Sicilia ma Area Metropolitana dello Stretto».

