di Luana Geria (LaC School) – In questo periodo di emergenza Coronavirus e ‘Pasqua Lockdown’, i calabresi cercano di trovare soddisfazione nel cibo, in cucina e a tavola. Proprio nel settore food&beverage, si stima che in Calabria verranno spesi per le festività pasquali circa 20milioni di euroin prodotti tipici locali e ingredienti utili a realizzare le ricette tradizionali da servire in tavola durante il pranzo di Pasqua e Pasquetta.

“Per il pranzo di Pasqua al tempo del coronavirus – dichiara Coldiretti – non mancherà nei piatti la qualità e la tradizione. L’emergenza coronavirus, che ci ha costretto a casa, ha cambiato solo in parte le abitudini di coloro che non vogliono rinunciare ai piaceri del palato, anche se si fa pesantemente sentire – sottolinea la Coldiretti – la chiusura forzata al pubblico di ristoranti, trattorie e agriturismi dove negli anni passati si registrava il pienone, con un taglio di almeno il 30% della spesa complessiva per il pranzo di Pasqua”.

Pasqua 2020: quest’anno vince il menù ‘Home Made’

Il pranzo di Pasqua e Pasquetta, quest’anno probabilmente sarà per tutti ristretto al proprio nucleo familiare data la quarantena. Non ci saranno le consuete ‘tavolate’ e, ovviamente non sarà possibile effettuare gite fuori porta e pic-nic.

Al contrario degli anni precedenti dove si leggevano alte percentuali di famiglie che preferivano trascorrere la Pasqua e la Pasquetta in ristoranti e agriturismi, quest’anno gli italiani si dedicheranno maggiormente alla riscoperta delle tradizioni culinarie della propria regione con menù realizzati all’interno delle proprie cucine e con una brigata tutta familiare che si impegnerà a realizzare, dall’antipasto al dessert, i piatti tipici pasquali della propria regione riscoprendo i sapori più antichi.

‘Pasqua Lockdown’: inviati 20.000 ‘pacchi da giù’ ai calabresi fuorisede 

Coloro che nel rispetto delle misure restrittive emanate in seguito all’emergenza Coronavirus hanno deciso di rimanere nella propria città di residenza, dopo aver rinunciato a trascorrere la Pasqua con la propria famiglia non potevano di certo rinunciare alle tradizioni culinarie della propria terra. A salvare la Pasqua dei fuorisede calabresi ci hanno pensato le mamme, le nonne e le aziende calabresi che, con il famoso ‘pacco da giù’, hanno fatto sentire i propri figli, nipoti e amici ‘come a casa loro’.

«Quest’anno –si legge in una nota di Coldiretti – molti calabresi, a causa delle restrizioni imposte dalle ordinanze del Governo nazionale e regionale, non potranno fare, giustamente, ritorno a casa per passare come di consueto le festività della Santa Pasqua con i propri cari. Si tratta prevalentemente di lavoratori, lavoratrici e famiglie che risiedono in Italia e in Europa. Queste persone non vogliono, però, rinunciare alle prelibatezze calabresi e sta accadendo che dalla Calabria in questi giorni siano stati spediti circa 20 mila pacchi fatti in casa o da aziende specializzate per mantenere vivo legame e tradizione. Un pezzo di Calabria, prevalentemente agroalimentare, che rende felici le persone che sono lontane dalla propria terra e che racchiude un grande valore di affetto che scaturisce dal cuore di chi invia. Insomma, ci si ritrova, anche se lontani, insieme a tavola con le nostre eccellenze simbolo di unione e fraternità».