Operazione “Nuova linea”, Doldo “inguaia” pure il Comune di Reggio
L’architetto è stato nominato dirigente con decreto del sindaco facente funzioni Brunetti nel dicembre 2021
Tra i 36 indagati nell’ambito dell’operazione “Nuova Linea” eseguita dai militari dell’Arma figura anche Bruno Doldo, classe 1966. Il suo ruolo è quello di dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Scilla. Al momento la Dda di Reggio Calabria ha chiesto per lui l’interdizione per un anno dai pubblici uffici.
Doldo è indagato per turbativa d’asta nell’inchiesta che ha portato all’arresto stamattina di 22 persone tra cui il consigliere comunale Girolamo Paladino. Il dirigente comunale, nello specifico, è indagato in concorso con tre imprenditori e col presunto boss della ‘ndrangheta Giuseppe Fulco. Per l’accusa Doldo lo avrebbe favorito in relazione a un bando di gara per la gestione di un lido. Il Gip distrettuale, Sabato Abagnale, si pronuncerà sulla richiesta di interdizione a carico di Doldo dopo l’interrogatorio cui sarà sottoposto il dirigente.
Doldo al Comune di Reggio
Non solo al comune di Scilla ma anche in quello reggino Doldo figura nella dirigenza. Doldo è un architetto e lavora anche per la Città di Reggio Calabria. A stabilirlo è il decreto sindacale n.47 del 31 dicembre 2021 col quale il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti, che lo nomina dirigente a tempo pieno e determinato ex art. 110, comma 2 del decreto legislativo 267 del 2000, l’ufficio di riferimento è quello di ammodernamento rete idrica, fognaria, sistemi manutentivi ed Erp.
Una brutta tegola che si abbatte sul comune reggino. Tante gocce, piccole e grandi, dal caso Castorina che ha aperto le danze nel dicembre 2020, subito dopo l’elezione del Falcomatà bis. Già l’indagine che aveva coinvolto il consigliere comunale, capogruppo del Pd, aveva creato l’affaire “Brogli elettorali”, un movimento che ha avuto il suo seguito. In quel caso si era messa in discussione la regolarità dell’elezione del sindaco uscente per il secondo mandato.
A novembre 2021 poi la condanna di Giuseppe Falcomatà e la sua sospensione dalla carica. Il caso Doldo dunque si aggiunge ai piccoli e grandi movimenti che minano, in qualche modo, la solidità dell’amministrazione reggina reduce anche da cambiamenti di bandiera di esponenti della maggioranza interna al consiglio. In attesa dell’appello che sancirà il ritorno, o meno, di Falcomatà.