giovedì,Gennaio 23 2025

Modello Caivano in Calabria: che fine ha fatto il progetto su Arghillà?

Il decreto bis finanzia interventi a San Ferdinando e Rosarno ma il precedente, svuotato di risorse lo scorso anno avrebbe dovuto contemplare anche azioni sul quartiere critico di Reggio

Modello Caivano in Calabria: che fine ha fatto il progetto su Arghillà?

È l’anno dell’orrore consumatosi nel parco Verde di Caivano, comune a nord di Napoli, due cuginette di 10 e 12 anni sono vittime di ripetute violenze a opera di un branco di maggiorenni e minorenni in un casolare abbandonato. Nel 2023 il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri stila un report con le zone urbane più disagiate e più a rischio d’Italia. Tra le cosiddette 15 Caivano d’Italia anche il quartiere di Arghillà a Reggio Calabria, unico in regione.

Una indicazione che sembra valere al quartiere un posto nell’agenda politica nazionale, con l’avvio di un iter che avrebbe dovuto portare alla presentazione di un progetto da finanziare con le risorse del cosiddetto decreto Caivano, il provvedimento simbolo che il governo Meloni adotta in risposta a quell’orrore per sostenere i giovani residenti in quartieri difficili e a rischio criminalità, per contrastare la dispersione scolastica, il degrado sociale e la delinquenza. Un approccio deciso e severo che avrebbe dovuto essere adottato anche per altri quartieri critici in altre regioni d’Italia.

Il provvedimento però viene ridimensionato dallo stesso governo Meloni nella manovra economica. E già alla fine del 2024 dei 40 milioni di euro inizialmente stanziati, 30 vengono tolti.

E del progetto di Arghillà più alcuna notizia. Del tavolo annunciato lo scorso marzo, al quale il coordinamento di quartiere avrebbe dovuto essere convocato, nessuna traccia. La situazione del quartiere, ancorché interessato da validi progetti anche recenti di rigenerazione sociale e da servizi al territorio e alla comunità garantiti da associazioni, ancora è flagellato da discariche abusive, illegalità diffuse, disoccupazione, analfabetismo, dispersione scolastica, degrado ambientale e sociale.

La visita del presidente Battilocchio nel 2024

Una situazione toccata con mano sempre lo scorso marzo da Alessandro Battilocchio, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie, in visita a Reggio su invito formale del deputato reggino, Francesco Cannizzaro. Visita ritenuta essenziale per fissare l’attenzione governativa, e quindi l’impegno finanziario, sul quartiere. Arghillà sembra, infatti, da considerarsi tra i quartieri destinatari degli interventi strategici con relative risorse del decreto Caivano. «Adesso sta a noi passare alla fase tecnico-operativa», dichiara l’allora vicepresidente della Regione, Giuseppina Princi, che da lì a breve sarebbe stata eletta a Bruxelles, smettendo di seguire direttamente la vicenda.

Il decreto Caivano Bis … senza Arghillà


Se il decreto Caivano, svuotato di risorse, ha poi recuperato con il provvedimento bis, licenziato prima della fine dell’anno 2024 con uno stanziamento superiore, rispetto ai 30 milioni di euro tagliati, che ammonta a 180 milioni per un triennio, del progetto su Arghillà non si è comunque saputo più nulla. Né il coordinamento di quartiere è stato mai convocato al tavolo che avrebbe dovuto essere propedeutico alla stesura del progetto che accedere al finanziamento.


Dunque il modello sarà esportato, come da sempre annunciato, in altre regioni d’Italia. Ci sono di nuovo la Calabria e il reggino, non con il quartiere di Arghillà ma con i comuni di Rosarno e San Ferdinando, tra le sette aree individuate unitamente a Rozzano (Milano), al quartiere Alessandrino-Quarticciolo di Roma, al quartiere Scampia-Secondigliano di Napoli, Orta Nova (Foggia), al quartiere San Cristoforo di Catania e al quartiere palermitano di Borgo Nuovo. Per questi interventi mirati, stanziati 180 milioni per un triennio: 100 milioni di euro entro il 2025, cinquanta per il 2026 e trenta per il 2027. Confermato Fabio Ciciliano, dal 2023 commissario straordinario per la riqualificazione di Caivano.

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