mercoledì,Aprile 30 2025

San Luca, sciolto il cda della Fondazione Alvaro: ecco le motivazioni

Le parentele con i clan di San Luca, le attività a rilento e il rischio default, documentati nel provvedimento della prefettura di Reggio Calabria

San Luca, sciolto il cda della Fondazione Alvaro: ecco le motivazioni

Il cda della fondazione Corrado Alvaro che ricorda la memoria dello scrittore è stato sciolto dalla Prefettura nei giorni scorsi dopo un’istruttoria durata 40 giorni (il procedimento è stato avviato l’11 febbraio scorso) per ragioni che mettono insieme le presunte scarse attività messe in campo, i conti in costante peggioramento e le parentele scomode di alcuni amministratori. L’ex presidente della Corte d’appello Luciano Gerardis è il commissario straordinario dell’ente con sede a San Luca appena sciolto.

Fondazione Alvaro: niente premio dal 2017 e attività «occasionali»

Lo stallo nelle attività, per la Prefettura, riguarda in particolare gli ultimi 5 anni. Le nove pagine del provvedimento replicano alla memoria con cui l’ente ha cercato di salvarsi dallo scioglimento: «Si afferma – si legge nella relazione – che nel periodo 2022-2024 sarebbero state svolte 40 iniziative ma nulla viene documentato. L’ente non è riuscito ad avviare iniziative progettuali di rilievo, limitandosi a circoscritte e occasionali attività». Gli anni tra il 2019 e il 2022, poi, «sono stati caratterizzati da una sostanziale totale assenza di attività concretamente volte al perseguimento degli scopi della Fondazione». L’aumento delle attività nel 2023 e nel 2024 non basta perché si sarebbe limitato «a occasionali aperture della casa natale di Corrado Alvaro a scolaresche e associazioni e a generiche, imprecise e non documentate partecipazioni e collaborazioni a convegni, incontri e presentazioni di libri, eventi un cui non si comprende quale sia stato il ruolo svolto dalla Fondazione».

Fondazione Alvaro, le parentele con la ’ndrangheta

Una delle questioni chiave è il ruolo, all’interno della Fondazione, di un’associazione che avrebbe avuto «un peso preponderante nelle decisioni del collegio».Questa associazione, come ente promotore, esprime tre membri del cda in carica. E per tutti la Prefettura segnala parentele scomode. Il primo è il fratello di un condannato in via definitiva per associazione mafiosa, il secondo legato «per vincoli di affinità» alla famiglia Pelle “Gambazza”, il terzo ha sostituito il fratello di don Pino Strangio, già vicepresidente della Fondazione Corrado Alvaro e condannato in primo grado per associazione di tipo mafioso nel processo Gotha. Strangio, che è in attesa di appello, è considerato dal Tribunale di Reggio Calabria «paciere nei contrasti» tra famiglie e vicino agli Strangio “Fracascia”.

Continua a leggere su LaCNews24.it.

Articoli correlati

top