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Un crescendo di truffe ai danni di anziani. Una vera e propria organizzazione che ormai da diverse settimane si è spostata da Napoli a Reggio mirando a vittime fragili e spesso sole. Il copione è sempre lo stesso ma riescono a introdursi nelle case manipolando anziani colpendoli negli affetti. L’incidente al figlio piuttosto che il finto l’avvocato.
Il metodo
Spacciandosi spesso per agenti delle forze dell’ordine riescono a carpire informazioni necessarie per innescare la truffa e farsi consegnare dagli anziani anche importanti somme di denaro. In assenza di contanti estorcono oggetti preziosi.
Una prassi ormai ben consolidata che, nonostante gli arresti anche negli ultimi giorni, continua ad attecchire in tutta la provincia. E per frenare questo sistema l’Arma dei Carabinieri ha messo in moto una macchina che oltre alla repressione del fenomeno passa dalla prevenzione. Fondamentali diventano i parenti, i figli piuttosto che i nipoti perchè spesso gli anziani non sono in possesso degli strumenti per riconoscere e tutelarsi dai truffatori.
L’intervista
Ecco perchè abbiamo chiesto al Tenente Alessandro Ciuoffo Comandante del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Reggio Calabria di spiegarci questo fenomeno. E, soprattutto, di indicare come tutelarsi e quali passi compiere per evitare le truffe.
Un fenomeno in crescendo quello relativo alle truffe agli anziani. E Reggio non è da meno. Sono in aumento le segnalazioni? È giunta notizia che l’Arma è riuscita a individuare uno dei responsabili.
Si, purtroppo nell’ultimo periodo abbiamo assistito ad un incremento delle segnalazioni, che si sono concentrate prevalentemente tra il periodo delle festività natalizie e le prime settimane di quest’anno. L’attività di contrasto al fenomeno è costante. È recente, infatti, il successo ottenuto dall’Arma dei Carabinieri di Reggio Calabria, la quale è riuscita a individuare e a deferire all’Autorità Giudiziaria uno dei membri del sodalizio criminale che proprio nei giorni scorsi si è reso protagonista di numerosi tentativi di truffa ai danni di persone anziane residenti nel comune di Reggio.
Quali sono i metodi usati prevalentemente per raggirare le vittime?
Il modus operandi utilizzato è sempre lo stesso. In un primo momento, la vittima viene chiamata al proprio telefono di casa, o al cellulare, da parte di uno dei malviventi che, spacciandosi per un finto carabiniere o un finto avvocato, comunica alla persona anziana che il proprio figlio o la propria figlia è stato tratto in arresto a seguito di un incidente stradale causato dallo stesso e che per la sua scarcerazione è indispensabile consegnare una cospicua somma di denaro o, anche dei monili d’oro, necessari per sostenere le spese legali.
Gli anziani a questo punto, nella maggior parte dei casi spaventati per le sorti del proprio caro, acconsentono a consegnare quanto richiesto. Ed è proprio in questo momento che un complice si palesa presso l’abitazione dell’anziano, qualificandosi appunto come un collaboratore o un collega di colui che lo aveva precedentemente telefonato, ritirando i soldi e i monili in oro che la vittima aveva messo da parte, facendo poi perdere le proprie tracce.
I quartieri e le zone periferiche risultano più intaccate da questi reati. Come sta intervenendo l’Arma per contrastare e prevenire questo fenomeno?
L’Arma dei Carabinieri, grazie alla fitta e capillare rete di Comandi di cui si avvale per estrinsecare al massimo la sua funzione di prevenzione e rassicurazione sociale in particolar modo nei centri più piccoli, ove spesso la Stazione dell’Arma rappresenta l’unico presidio di riferimento per la cittadinanza, simbolo della legalità e della visibile presenza dello Stato, è impegnata in prima linea nell’organizzazione di seminari, predisposti presso le parrocchie o istituti scolastici, aperti alle persone anziane e ai rispettivi familiari, nel corso dei quali vengono illustrate sia le tecniche utilizzate dai truffatori per commettere il reato che dispensati consigli utili da seguire per evitare di incappare nella loro rete.
Quali sono i consigli che potrebbero aiutare le vittime e soprattutto i parenti a tutelarsi da questi truffatori?
Un consiglio sicuramente utile è quello di evitare conversazioni o lasciarsi andare a confidenze al telefono con persone che non si conoscono, ad esempio comunicando il nome del proprio congiunto, figlio o altri aprenti. Inoltre, è bene tenere presente che nessuna Amministrazione pubblica, comprese le Forze dell’Ordine, vi contatterà mai per chiedervi dei soldi da pagare in contanti, o, ancor peggio, di consegnare dei monili d’oro per far fronte a delle spese.
Ancora, è importante evitare di aprire la porta a persone che non si conoscono, in particolar modo se queste millantano di essere appartenenti alle FF.OO. e non indossano l’uniforme o non si qualificano mostrando l’apposito tesserino di rinascimento. In questi casi, chiamate immediatamente il numero di emergenza 112 e comunicate quanto sta avvenendo.
Uno dei metodi utilizzati è proprio quello di spacciarsi per appartenenti alle forze dell’ordine. Come riconoscere il se si tratta di una truffa?
È inusuale che gli appartenenti alle FF.OO. si presentino alla porta in abiti civili. Infatti, sia i Carabinieri che la Polizia, ma in generale tutte le FF.OO., operano presso le abitazioni in uniforme e vi giungono con auto di servizio. Se così non dovesse essere, chiamate immediatamente il 112.
Esistono diverse forme oggi anche on Line per sottrarre anche importati quantitativi di denaro. Come ci si può tutelare?
Oggi è difficile fare a meno della comodità che offre internet. Ma purtroppo le insidie delle “truffe” si nascondono anche lì. Uno dei consigli per navigare in sicurezza, è innanzitutto, quello di utilizzare delle password complesse per l’accesso ai vari servizi forniti online e di cambiarle periodicamente. Inoltre, bisogna evitare di aprire email sospette provenienti da Istituti di Credito e nelle quali viene richiesto di fornire le proprie credenziali di accesso al conto corrente bancario. Mai nessuna Banca, infatti, vi chiederà per email di fornire questi dati. Dotarsi inoltre di un buon antivirus per evitare sottrazione di dati da remoto, mediante programmi informatici infetti.
Rivolgendosi invece ai parenti delle persone anziane, quali sono i consigli da indirizzare loro affinché possano tutelare al meglio i propri anziani cari?
Sicuramente il consiglio utile da condividere con i figli ed i nipoti, è quello di star vicino alle proprie madri ed alle proprie nonne, cercando di far capire loro quali sono i rischi che possono derivare sia da telefonate intrattenute con persone non conosciute sia dal web ed invitandole a contattarli immediatamente in caso di dubbi e o perplessità. I truffatori, infatti, spesso fanno leva sulla fragilità e la bontà delle persone anziane, al fine di carpire quante più informazioni possibili sulla loro famiglia e mettere, quindi, in atto il loro piano criminale.

