Reggio, Sudano al lavoro per un museo sempre più internazionale: «I Bronzi, il nostro punto di partenza» – VIDEO
La riapertura della biblioteca, l’accatastamento della terrazza, per affidarla al più presto e renderla accessibile sempre, l’avvio di iniziative scientifiche anche di contesti di studio inediti: questi i primi obiettivi del nuovo direttore

«Un lavoro diverso da quello svolto in qualità di soprintendente ma che è in linea con il rilancio culturale della città. A breve ci siederemo per programmare i primi quattro anni di mandato. È nostra intenzione ampliare il progetto culturale e compiere quel salto di qualità che la struttura merita, ponendo adeguatamente il museo al centro di un interesse nazionale e internazionale».
Già soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, Fabrizio Sudano da poche settimane è il nuovo direttore museo archeologico nazionale di Reggio. In attesa di definire la programmazione, illustra alcuni obiettivi di medio e lungo termine iniziando da alcuni servizi, dalle iniziative scientifiche e dalla tanto attesa apertura della terrazza.
La biblioteca e la terrazza
«Riapriremo la biblioteca, che per motivi di personale e organizzazione non è stata più riaperta dopo la chiusura dovuta al covid. Adesso c’è nuovo personale e intendiamo riaprirla per mettere a disposizione della cittadinanza il patrimonio librario del museo. C’è una sala lettura con 25 mila volumi da aprire al pubblico. Anche la biblioteca sarà volano della ripresa culturale della città. Poi vorremmo aprire la terrazza stabilmente a tutta la cittadinanza e a coloro che visiteranno il museo, non solo a chi partecipa a convegni, incontri o iniziative particolari. Crediamo che anche quello spazio suggestivo e panoramico unico potrà costituire un tratto di pregio di questo palazzo già autorevole e un tassello importante del percorso di rilancio culturale di cui riferivo prima».
Il nodo dell’accatastamento
«Ci sono, però, delle questioni burocratiche da risolvere. Il nodo è quello dell’accatastamento, mai fatto dopo l’apertura del nuovo museo. Senza questo adempimento, non si può procedere con il bando per l’affidamento esterno dello spazio. Esso è di competenza di chi ne ha titolo. Stiamo studiando i documenti e le carte. Pare che non sia il Comune l’ente titolare ma il Demanio. È stato necessario fare chiarezza su questo per delineare lo sblocco della situazione. In questa settimana avrò un incontro con il Demanio per guardare con attenzione le carte e capire se sia possibile procedere con passaggio di competenza al Museo, in modo da potere poi avviare direttamente noi la gara di affidamento. Cercheremo di operare al meglio e celermente. Ci sono, però, questi passaggi burocratici ancora da definire. Difficile prevedere i tempi. Noi speriamo di aprire al più presto», ha spiegato il direttore del museo nazionale archeologico di Reggio Calabria, Fabrizio Sudano.
Per un museo più accessibile
Poi c’è il fronte dell’accessibilità e delle opportunità offerte dal Pnrr, circa un milione di euro, di cui si è parlato anche in occasione della recente visita del direttore generale dei musei presso il Ministero della Cultura, Massimo Osanna.
«Siamo nella fase embrionale ma già al lavoro per sfruttare i nuovi finanziamenti. Il direttore Osanna ha avanzato delle proposte di miglioramento, di implementazione con nuovi strumenti multimediali e linguaggi digitali, di potenziamento del legame con il contesto territoriale, che accogliamo in pieno», ha spiegato ancora il direttore del museo nazionale archeologico di Reggio Calabria, Fabrizio Sudano.
Il deposito e i contesto di studio inediti
Anche il ricco deposito e i suoi reperti ancora non mostrati saranno al centro di approfondimenti e iniziative di valorizzazione.
«C’è tanto ancora da studiare, un patrimonio che potrebbe diventare fulcro di nuove indagini e nuove iniziative di carattere scientifico. Abbiamo tutta l’intenzione di incentivare lo studio di contesti inediti da parte di università italiane e straniere. Non mancheranno iniziative di valorizzazione che potrebbero sfociare anche in nuovi allestimenti di mostre temporanee. Il deposito stesso potrebbe diventare, come accade in tanti musei del mondo, un ulteriore punto di forza del percorso di visita innovativo del museo. C’è poi tutto il filone delle iniziative internazionali di ricerca scientifica e studio. Stiamo già raccogliendo varie proposte», ha proseguito il direttore del museo nazionale archeologico di Reggio Calabria, Fabrizio Sudano.
I Bronzi e tutti gli altri tesori
Senza dimenticare ovviamente i Bronzi di Riace, capolavori assoluti incastonati all’interno di un ricco patrimonio archeologico tutto da scoprire.
«I Bronzi di Riace sono dei capolavori assoluti che continueremo a valorizzare, facendo tesoro di quanto fatto in occasione del cinquantenario. Essi devono però costituire il punto di partenza e non di conclusione del percorso espositivo del museo». Così ha concluso il direttore del museo nazionale archeologico di Reggio Calabria, Fabrizio Sudano.