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Dai Bronzi di Riace, canone classico dell’antichità agli atleti paralimpici perfezionisti delle sfide più grandi. Il Museo di Reggio, da oggi e fino al 7 novembre, ospiterà, accanto ai reperti della Magna Grecia, le opere che mostrano gli atleti paralimpici Anna Barbaro, Vincenza Petrilli, Rosa Efomo De Marco, Giacomo Perini e Bruno Aloe, ritratti dagli artisti della Scuola Romana dei Fumetti.
L’esposizione, “Corpi a regola d’Arte”, è nata dalla collaborazione tra il Comitato Italiano Paralimpico e la Scuola Romana dei Fumetti. A battesimo davanti a studenti e forze dell’ordine c’erano Juri Stara, segretario generale del Comitato Italiano Paralimpico, Carmelo Malacrino, direttore del museo archeologico nazionale di Reggio, Riccardo Colosimo, curatore della mostra e docente della Scuola Romana dei Fumetti, Antonino Scagliola, presidente del CIP Calabria, Maria Stefania Caracciolo, viceprefetto, Giuseppina Princi, vice presidente della Regione Calabria, Giovanni Latella, delegato allo Sport del Comune di Reggio Calabria, Giuseppe Barbaro, prorettore dell’Università Mediterranea con Delega allo Sport.
È partita dal Pantheon di Roma la mostra con le foto di Oliviero Toscani che mostrano gli atleti in nudità per raccontare una bellezza diversa, è approdata a Reggio, nella casa dei bronzi di Riace per poi arrivare a Taranto e si chiuderà a Parigi alle Paralimpiadi. E poi evidenzia Stara: «Parlando col presidente Scagliola ci è venuto in mente di esportare il progetto per proseguire in un percorso narrativo che vuole elevare a livello culturale tutti i valori paralimpici».
Caracciolo sottolinea la presenza di tre soggetti, Scuole di fumetto, Museo e comitato «diversi ma simili per la caparbietà e la determinazione mostrata da ciascuno».
Per Giusy Princi «Cultura e sport rappresentano i valori su cui ciascuno deve contare, campioni loro – chiarisce – sono campioni di vita e rappresentano il meglio di ciò che promuoviamo. Bellezza che diventa scultorea perché la diversità è negli occhi di chi la guarda. La società civile ha bisogno di questi valori».
Latella ha aggiunto «Siamo presenti con forza e determinazione e abbiamo atleti e squadre che militano in serie a. Organizzare questo evento nella casa dei bronzi è importante. Le istituzioni si devono adoperare perché lo sport paralimpico possa essere fatto in tutte le palestre e per questo stiamo lavorando per abbattere le barriere».
Nel corso della conferenza al lavoro il fondatore e insegnante della Scuola Romana dei Fumetti Giancarlo Caracuzzo che ha chiarito: «L’artista deve calarsi me mondo reale. La diversità non esiste».
Antonello Scagliola racconta di un «Percorso virtuoso che fa in modo che lo sport incontri la cultura, non parlo di inclusione ma di capacità. Il concetto di cultura paralmpica forgia la cultura civile. Un progetto virtuoso e irreversibile, noi non ci fermeremo».
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Riccardo Colosimo, curatore della mostra, aggiunge «Festeggiamo il trentennale dalla fondazione della scuola del fumetto, nata con l’intento di creare una bottega d’arte, fare squadra e creare un luogo in cui remare nella stessa direzione, ma si deve remare a regola d arte. Si parte dal classico, e cosa c’è di più classico del Bronzi? Canone classico immutabile, ma non fermo, perché dialoga con la realtà».

